| Racconti lirici, tappe di un cammino che si sostanzia di sguardi e domande sul proprio sé e sul giardino interiore in ci si ama smarrirsi per fiorire alla vita e alla poesia; questo cerca di fare nel suo ultimo libro, Paesaggi immensi dell’afflizione, il giovane autore greco Themistoklis Katsaounis. Testo profondamente esistenziale e pervaso da sogni impediti spesso di realizzarsi in virtù di un’inclinazione all’angoscia, al diaspro del dolore che deprime ed intorbida anche la natura. E appunto Mare intorpidito è il titolo di uno dei più significativi racconti in forma di poesia, di cui si compone il libro. La depressione intorpidisce il mare, lo addormenta profondamente... Tutti quelli che hanno questa palude nella loro anima, sanno benissimo che significa fallimento, dolore, infelicità.
Questo stato di essere frammento di luce triste porta alla peregrinazione continua di sé e del proprio andare onirico che vede nel passato, nell’ancestrale eden, i presagi di un’adolescenza inquieta, diversa, rassegnata al rintracciamento nei sentieri della memoria della disperazione di sé. In questi paesaggi sterminati, immensi di cosmico dolore si staglia il profeta, la voce del poeta che sente, canta e descrive, a lato della folla, i colori dei sentimenti, condisce lacrime con calzanti metafore di una Grecia, scrigno di poesia, ma segnata dalla notte della crisi cui pare risplendere tra nubi l’inquietudine della vita in radi raggi di sole di evanescenti spettri d’amore non colto, ma ahimè solo sogno che illude ed eterna l’afflizione. A dismisura.
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