| Nuova presentazione del libro di narrativa “Caro papà Geppetto…” (Aletti Editore) di Menuccia Franchino
29 aprile 2014,
ore 19,30
presso l’Auditorium S’Antonio da Padova di Nova Siri (Matera).
Insieme all’autrice relazioneranno la dott.essa Gabriella Albano Manera, il prof. Giuseppe Chiurazzi.
Musiche di Valentina Fabrizio
“ CARO PAPA’ GEPPETTO…” “…E le stelle stanno a guardare” di Menuccia Franchino - La recensione di Gabriella Albano Manera
Un magnifico saggio di narrativa e una preziosa collana di poesie costituiscono l’ultima produzione letteraria di Menuccia Franchino, che, come le precedenti, trova ispirazione nei “ frammenti di memoria” nel suo paesello degli anni sessanta, nei dolori e nelle piccole gioie di quell’epoca. I valori morali e gli ideali di cui si è nutrita sono la fonte inesauribile dalla quale l’artista riceve gli stimoli a tradurre in immagini i suoi sentimenti.
“Caro papà Geppetto…” narra la storia d’amore tra Caterina, adolescente alle prese con gli esami di maturità, e don Gaspare, giovane sacerdote, da poco arrivato, troppo giovane, troppo bello e troppo ingenuo.
Tra i due giovani nasce, a poco a poco, un amore tenero, delicato, innocente, ma tormentato, che si sviluppa tumultuosamente, per divenire un inno all’amore medesimo, che si esprime attraverso sentimenti paralleli, ugualmente nobili e sublimi, ma terribilmente incompatibili tra loro, abilmente tratteggiati dalla penna dell’autrice, che, con sottile quanto attenta psicologia, fa emergere i tormenti amorosi che animano i conflitti interni dei protagonisti.
In tale contesto, il dramma quotidiano che vive don Gaspare, generato da due sentimenti ugualmente profondi e irrinunciabili, l’amore per Caterina e l’amore verso Dio, che è amore e che sull’amore ha creato il mondo, schiude il tema ad interrogativi inquietanti quanto coinvolgenti, che don Gaspare rivolge a Dio e che, nella straordinaria metafora costruita dall’artista, sono rivolti all’intera umanità.
Le poesie esprimono, anch’esse, un bisogno dell’artista di rifugiarsi nei “frammenti di memoria” e rivivere il proprio passato, in una rivisitazione di quadri di vita familiare, di vita sociale, che, di volta in volta, evocano immagini di dolcezza, amorevoli, distensive, ovvero immagini forti, eventi sconvolgenti, dolorosi, mentre “le stelle stanno a guardare”, indifferenti alla solitudine, alla disperazione e al desiderio di risposte dell’artista medesima, che, nell’estasi profonda generata dall’amore, offre al lettore una visione eterea e sublime del proprio congiunto: “Egli è… è respiro leggero della notte, frullo d’ali di un angelo in volo… Egli è il ragazzo che danza fra le stelle”.
Nella prosa e nei versi, i sentimenti e le impressioni dell’autrice sono tradotti in immagini nette e vivide, impreziosite da uno stile delicato ma incisivo e coinvolgente.
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