| Sulla rivista è stata pubblicata la prefazione del libro, scritta da Francesco Pullia, che riportiamo di seguito:
Quella di Daniele Taurino è una poesia asciutta, priva di ridondanze, apparentemente criptica, in realtà significativamente permeata al tempo stesso di sarcasmo e tragicità (quest’ultima attestata
dalla frequentazione, nient’affatto casuale, del greco antico). Questi versi scarni, lapidari, che sembrano usciti dallo scalpello di uno scultore, rovistano e mettono a soqquadro l’armamentario di banalità
che sorregge la “retorica” (con due t come il bersaglio mobile dell’incalzante riflessione michelstaedteriana) vigente. L’autore non si ferma, però, ad una fase decostruttiva. Al contrario, propone e si espone a partire dal misconoscimento dell’autosussistenza dell’io, orpello-pretesto cui gran parte del pensiero occidentale si è appellato nell’erigere un monumento alla violenza antropocentrica. L’io, dice Taurino in sintonia con quanto intravisto da Nietzsche e sviluppato, poi, in ambito filosofico soprattutto nella seconda metà del Novecento, “è dato e popolato da altri”. La maschera dietro cui si cela va strappata e gettata alle ortiche, così come va smantellato, nel segno della compresenza capitiniana (condizione cui tutti, presenti e assenti,
concorrono senza alcuna distinzione), l’assurdo preconcetto che assegnerebbe all’essere umano una presunta superiorità rispetto alle altre specie. Taurino, seguendo l’insegnamento di Aldo Capitini
e, di riflesso, di Carlo Michelstaedter, contrappone ai castelli di sabbia eretti sull’ipocrisia della consuetudine, sulla menzogna spacciata per verità e imposta come univocità da ossequiare, la rivolta della
nonviolenza (da scrivere come una sola parola, per caratterizzarne al massimo la spinta propulsiva), il ricorso al Tu-Tutti in sostituzione al totalitarismo della soggettività vorace, la persuasione (da intendere
sia come autopersuasione, sia come non-accettazione del conformismo).
“Ingenua! l’intelligenza della speranza l’annuncio/di risvegli e primavere/ l’auscultare/partecipe la compresenza?”, si chiede l’autore. E la risposta arriva puntuale, repentina: “No, è l’uomo che solo/non basta”.
Francesco Pullia
Diventa nostro amico su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
Seguici su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Televisivo Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|