| Fare una recensione è sempre un’impresa difficile e chi la redige si assume delle responsabilità nei confronti del lettore. Questa impresa diventa ancora più ardua quando si tratta di recensire una silloge poetica qual è quella che mi appresto a fare. Per queste ragioni c’ho messo tutto il mio impegno per meritarmi la fiducia dei lettori.
Tra le vie dell’anima, come raccolta di poesie, è l’opera prima di Nunzia Valenti. Attraverso i versi in essa contenuti Ella ci prende per mano per accompagnarci, compiaciuta, in un viaggio verso le emozioni ed i sentimenti esistenziali più disparati.
Sentimenti di sofferenza, paura della solitudine, delusioni amorose, bisogno di amare, speranza di felicità, tristezza, sogno e disillusione si alternano nei versi in un continuo andirivieni spasmodico di emozioni.
Ciò che si teme quando si leggono delle poesie è che l’autrice abbia usato un linguaggio specificatamente elaborato tale da impedire l’immediata comunicazione al lettore delle emozioni rendendo così vano il potere evocativo dei versi. Ma di Nunzia Valenti ciò non si può dire in quanto le sue parole sono semplici ed immediate quasi appartenenti al linguaggio quotidiano. Tuttavia il loro accostamento attribuisce una ricchezza di significato alle immagini evocate che così risultano facilmente apprezzabili anche da coloro che sono poco abituati a leggere versi poetici.
In ogni caso, le emozioni descritte arrivano al lettore con facilità, nitide e con la stessa efficacia delle immagini:
-… fatti toccare con gli occhi di chi vorrebbe scoprire la tua anima… (Donna);
-… e il sole si disegna nei fogli di carta per vederlo … (Giorni che si consumano);
-… e con le dita a rastrello smuoveva le zolle … (La semina);
-… La fantasia mi spaventa quando crea sogni troppo grandi e accuso l’ambizione quando la sprona … (Notte fredda);
-… Farò delle mie braccia ali per volare…;
- … Mi farò bagaglio e sarò l’essenziale di tutto il tuo viaggio … (Sarò per te);
-… è sceso con la pioggia bagnando i nostri corpi di sentimento … (C’è sempre un tempo per amarsi);
-… ci incontravamo con i pensieri …
-… sei stato un abito appeso che non ho mai indossato… (Ti ho avuto a metà);
-… mi consola con letizia la carezza della speranza… (Scrivo una poesia);
- … Ma poi una nuvola di disaccordi si frappose tra noi … (L’amore come le stagioni);
-… L’uomo si nutre di speranza e talvolta ingerisce bocconi amari e indigesti e rigurgita lamenti… (Parte di vita);
-… ho visto aprirsi strade nel deserto, sorgenti nascere da sassi, fiori sbocciare nel cemento, colorarsi le stelle … (È stato un attimo);
-… e racchiude momenti di attimi eterni… (L’amore vero).
L’ordine delle poesie all’interno della silloge non sembra avere una collocazione cronologica di scrittura quanto invece, a parere di chi scrive, una collocazione temporale nella progressiva maturità dell’autrice, dalla prima giovinezza all’età adulta.
È indubbio che il tema principale è l’Amore. L’Amore come sentimento puro e onnipresente unitamente alla sua esaltazione quasi ascetica. Ma non si tratta solo di amore tra uomo e donna, ma di amore per la vita, per le persone care, per Dio, per la propria terra. Accanto all’Amore in senso stretto, però, l’autrice non trascura gli altri sentimenti correlati e complementari a quest’ultimo.
Quindi si tratta ancora della paura della sofferenza e della solitudine, del desiderio di libertà siccome espressi nella poesia La Maschera. Qui l’autrice riesce a fissare il nascosto tormento e la segreta sofferenza della solitudine esistenziale che si rivela soffocata ancora di più dal naturale anelito di speranza di liberazione e di felicità. Ci appare commovente e dolorosa la rassegnata constatazione della sua impossibilità a raggiungere la libertà e la felicità sempre agognati.
La poesia Emozioni e Follia, invece, è un elogio al puro desidero di amare. Ma amare con intensità incosciente insomma come una emozionante follia. L’amore vissuto in tal modo diventa una struggente e appagante passione di vita intensa.
L’autrice sembra essersi accorta dell’aridità della vita, della evanescenza dei sogni e soprattutto dell’innamoramento che pur avendola liberata dalla prigionia spirituale nella giovinezza, ora testimonia la sua stanchezza almeno nel sognare. Ella sembra aver preso coscienza del suo diritto a pretendere dal Divino la felicità per aver generosamente donato tanto amore [Ti sei portato via].
Perciò nella maturità Ella tiene le sue certezze e scarta via le illusioni [Sogni].
Ma quello che conforta il lettore e libera l’Autrice è la ritrovata forza interiore nell’affrontare, con rinato coraggio e nella mai smarrita fede in Dio, le avversità della vita.
Trovo la forza per rialzarmi e proseguire per la mia strada
Prendo la rincorsa per sfidare il tempo, perché il tempo passa e non aspetta. [Il tempo passa e non mi aspetta]
Al calar del mio giorno
m’addormento in un letto fatto di sogni,
mi avvolgo con un lenzuolo di speranza
ed entro nel mio mondo
dove con fantasia ho costruito un paradiso
e lì vado a cercare il mio lieto riposo. [A te Signore…]
Non m’importa se ieri ha piovuto e la terra era incolta ai miei piedi.
Oggi è un nuovo giorno e sono pronta a ricominciare. [Pronta a ricominciare]
Per concludere e quasi per confermare come il sentire dell’animo sia messo al primo posto da Nunzia Valenti rispetto a tutto il resto, non ci sono parole migliori da rivolgere al lettore per affrontare con serenità la lettura di questo libro:
“Lascia che sia il tuo cuore
a creare le parole
quando lo sentirai cantare,
lasciandoti trasportare
dalle note di melodia della tua anima.”
[Non dire Ti Amo]
Emanuele Tuccio
Gela, 13 febbraio 2014
Diventa nostro amico su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
Seguici su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Televisivo Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|