| Non è semplice affrontare e gestire la dipartita di chi è caro ed è accanto a noi da una vita, un padre o una madre, le persone che mai secondo noi dovrebbero uscire di scena e per le quali mai e poi mai vorremmo si chiudesse il sipario. Eppure, la vita nel suo proporsi mette sul piatto anche questo ingrediente, certo amaro, difficile da accogliere, qual è la morte.
Quando si affronta questa condizione terrena non siamo mai pronti, o perché repentina, improvvisa oppure annunciata e logorante e ha spesso il volto di una malattia e di fronte a essa o in preparazione di essa tutto di noi esprime un rifiuto: gli occhi si riempiono di lacrime, il viso si maschera con una smorfia di tristezza e sorpresa, la voce cambia perfino tonalità ed i suoni sono essenziali, le mani si chiudono a pugno, spesso incrociamo inconsciamente le braccia quasi a difenderci, ma è soprattutto il cuore, quanto di più prezioso esprime il nostro corpo che ha la reazione più importante... trovare un senso a quel momento e deve farlo velocemente.
La fede diventa, per chi trova in essa il senso, il gancio in mezzo al cielo che può salvarci, non farci sprofondare, spingere la nostra umana reazione a riprendere il viaggio della vita.
Questo racconto, scritto da una giovane mamma che ha vissuto tempo fa la morte del proprio papà, un'esperienza comune a miliardi di persone e nello stesso totalmente personale, parla di tutto questo ma diventa anche esperienza condivisa nella propria famiglia, con il proprio marito e soprattutto con il proprio bambino.
LA STELLA DEL NONNO MAU diventa, nella forma del racconto dialogato, una lettura convincente per gli adulti del nostro tempo, offre il faticoso ma prezioso tentativo di spiegare e condividere con un bimbo la morte del nonno tanto amato.
Sembra quasi che in questo percorso l'autrice si inginocchi davanti al proprio figlio per meglio spiegare, comunicare, consolare e condividere questa perdita.
Davanti ad un terremoto umano qual è la morte di una persona cara un bambino rimane confuso, sorpreso ed ha bisogno di una o più risposte. Noi adulti non possiamo sparire davanti a questa richiesta che i piccoli non comunicano mai ad alta voce ma con gli occhi ed il battito del loro cuore.
Il racconto mostra anche lo sforzo che ogni adulto dovrebbe fare nel condividere la riflessione sulla morte attraverso il linguaggio più semplice, quello della parola, delle immagini, dei luoghi, perché la scomparsa di qualcuno non diventi un peso nel cuore e tantomeno l'idea di un cielo nemico e di un Dio cattivo, ma nell'anima di un bimbo si crei pian piano il ricordo buono di chi pur non essendo presente sa accompagnare e soprattutto di un cammino, quello della vita, nel quale non sarà solo, perché quando si farà sera, a lui basterà alzare lo sguardo e nel cielo vedrà brillare la stella del nonno.
Don Alberto Curioni
Responsabile diocesano pastorale della Salute Diocesi di Lodi
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Questo racconto permette di inoltrarsi nel tema della morte cercandone spiegazioni e significati, attraverso le parole e i pensieri di un bambino, che con la sua spontaneità e acutezza coglie l'essenziale sorprendendo gli adulti e costringendoli, a volte con difficoltà, a fare i conti con sé stessi. È un libro da leggere insieme, piccoli e grandi. Forse i grandi leggeranno e i piccoli spiegheranno.
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Michela Spoldi è passata dal banco alla cattedra con la naturalezza propria di chi ha l'insegnamento come vocazione.
Da anni, con tanta passione, insegna ai suoi alunni religione, la materia che l'ha coinvolta dalla scuola all'università e che ogni giorno approfondisce con la formazione e l'esperienza quotidiana, attraverso l'incontro con gli studenti e l'ascolto delle persone che la circondano.
Collabora a diversi progetti pastorali della sua Diocesi e pubblica articoli su riviste specializzate. Ama scrivere e narrare storie.
è figlia, sorella, moglie e madre di due bambini. e tutti questi ruoli risuonano nel racconto La stella del nonno Mau.
Anche i sentimenti che questi ruoli portano con sé, quelli di bambina, di figlia adulta che è «passata dall'altra parte», quella di genitore e di moglie si intrecciano nella storia.
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