| «Nefertiti mi cavalca, così come la poesia».
Un’opera è un sogno che prende vita, la vita è un’opera che si vive ogni giorno. Questa non è un’opera, ma il frutto dell’essere vivo nel corso del tempo, è la veduta del vate sopra l’istante.
Fabio Piana, giovane aedo sassarese, nell’esprimersi affonda le mani nel midollo del lessico sino a trarne piccole realtà concentrate, come un bambino che dipinge senza ritrarre il vero ma il senso.
Questa raccolta di poesie si presenta come riscoperta della speculazione, emblema magico della certezza dell'incertezza, in una veste editoriale del tutto originale e quasi sperimentale, parodia benevola della letteratura umanistica più ermetica.
Non rime a crogiolare l’estasi, ma l’espressione della sensazione tattile che si prova nel sentirsi vivi, il profumo del percorso che sfocia nella morte dei sensi e che ritorna magicamente ad Atlantide.
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Fabio Piana ha pubblicato diverse poesie in antologie edite da Giulio Perrone editore e da Aletti editore, tra cui “Il Federiciano” 2010. Nel medesimo anno ha ottenuto la menzione d’onore nella XVIIa edizione del premio letterario internazionale “Trofeo Penna d’autore”. Ha pubblicato in Driesch. Zeitschrift für Literatur & Kultur, n. 7 (Drösing 2011). Collabora con numerosi soggetti nell’ambito di spettacoli teatrali e reading.
Il libro è disponibile in versione e-book a €5,49
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.88
ISBN 978-88-591-0650-0
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