| Non mi accusate, donne, d’aver amato,
non condannatemi, donne cortesi
per l’ardore con cui tutta bruciai, anima e corpo,
né per le mille pene ch’ebbi a soffrire
né per aver perduto in lacrime
così gran tempo. Imploro voi
di non rimproverarmi, solo questo chiedo.
Peccai, è vero, ma quale patimento!
Perciò non accrescete il mio tormento,
voi, che confidando nell’Amore sperate
d’amar ed esser riamate
con gran passione
e più protette di me,
di me che vi auguro felicità e consolazione.
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