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Info sull'Opera
Autrice:
Rivista Orizzonti
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Il compito della tv? Lorella Zanardo: «Informare, intrattenere ed educare»

di Rivista Orizzonti

Nel nuovo libro, “Senza chiedere il permesso”, la Zanardo
ritorna sul discorso di un uso consapevole delle immagini

Dopo il clamore suscitato da “Il corpo delle donne”, documentario, diventato poi un libro, sull’immagine delle donne nella tv italiana - realizzato con Cesare Cantù e Marco Malfi - ritorna in libreria Lorella Zanardo, portando avanti il tema di un uso consapevole della televisione.
“Senza chiedere il permesso”, è questo il titolo dell’opera, «è un progetto di educazione alle immagini - chiarisce l’autrice -. Io e Cesare Cantù non diciamo mai di spegnere la tv, in quanto in un paese democratico la televisione è un diritto e quindi è giusto guardarla. Spieghiamo, però, che va usufruita con consapevolezza: quindi si passa dalla visione passiva a una visione cosciente. È questa la finalità del libro, che si rivolge agli adulti che vogliano comprendere i ragazzi, e anche ai giovani».
È ancora un tema di grande attualità, quello dell’utilizzo della televisione. I dati, infatti, mettono in evidenza la supremazia di questo mezzo, nonostante la sempre maggiore diffusione di internet: il 93% degli italiani ancora la guarda, e anche i ragazzi (che ne vedono tanta online).
«Per tutti questi motivi, occuparsi di immagini oggi è fondamentale - spiega la Zanardo, mettendo in evidenza il compito “alto” che la tv italiana dovrebbe assumere, seguendo le orme della Bbc: quello di informare, intrattenere ed educare -. I cittadini di un paese democratico non sono l’effetto del caso ma il frutto di un processo educativo. Io e Cesare Cantù riteniamo che la televisione, che arriva capillarmente in ogni casa, debba e possa avere un ruolo formativo. Molti intellettuali, docenti, lo ripetono da anni, ma si crea una frattura tra quello che essi dicono nei loro testi, all’università, e quello che viene poi fatto nella realtà. La televisione continua ad avere potere (all’interno del quale è difficile accedere), ma non fa nulla per educare le persone. In particolare, è la Rai che dovrebbe avere questa funzione. Della quale parlo con affetto nel libro. Ho constatato, infatti, che è ancora molto il sapere delle persone che ci lavorano e molta la consapevolezza di fare parte di una tradizione importante, di una televisione che negli anni Sessanta era tra le migliori al mondo. Non condividiamo, e nel testo lo scriviamo e lo motiviamo, che la Rai venga lentamente fatta a pezzi, anzi la nostra proposta è di recuperare tutto il sapere che ha ancora».
Affinché possa svolgere questa funzione educativa, la televisione dovrebbe prestare attenzione a ciò che trasmette, interessarsi all’«ecologia dello sguardo», usando il termine della Zanardo.
«Immagazzinando immagini offensive, produciamo anche pensieri impoveriti. In particolare, sono le fasce più deboli - bambini e ragazzi - ad essere sottoposti ogni giorno, per ore, ad immagini brutte, senza un’etica, che non educano al bello. In Italia, siamo tornati agli anni Sessanta: quando l’avanzamento nella scala sociale era dovuto più al censo che all’educazione».
La seconda parte del libro, Nuovi occhi per i media, scritta insieme a Cesare Cantù, è una sorta di manuale di «cittadinanza attiva», attraverso il quale imparare a capire le immagini, rendersi conto di ciò che viene mandato in onda, ed anche allontanarsene.


«Di fronte a voi c’è lo schermo, che sia della tv o pc non importa, è un mezzo di conoscenza insostituibile. Ma siamo noi a doverlo dominare, non viceversa. Usiamolo al meglio, ma che nessuna prigione limiti la vostra potentissima fantasia, che nessuna gabbia si materializzi dagli schermi per rinchiudere la vostra immaginazione».

(Articolo di Alessandra Basso, pubblicato su Orizzonti n.42)

La rivista la trovate qui:
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