| Richard Bentley vissuto tra il Seicento e il Settecento, è stato un teologo e critico letterario inglese, di cui è noto il carattere difficile. Ebbe aspri diverbi con molti intellettuali dell’epoca; la disputa più nota fu quella con Charles Boyle, incaricato nel 1697 dall’università di Oxford di redigere un’edizione critica delle lettere di Falaride. Boyle chiese al Bentley, allora bibliotecario del re, di visionare le epistole falaridee, ma costui si rifiutò di darle in prestito, sostenendo che il copista inviato da Boyle aveva danneggiato il documento.
Ma c’è un altro aneddoto che ne mette in mostra un lato più umano e fragile… Era un uomo tanto colto quanto impacciato in società. Invitato a una festa a casa di una contessa, avvertì un tale disagio nel ritrovarsi in una sala affollata da decidere di andare via dopo pochi minuti soltanto.
«È un uomo così colto da sapere come si chiama una sedia in tutte le lingue del mondo, ma non sa come ci si deve sedere» commentò a quel punto la contessa.
(Dalla rivista Orizzonti n.42)
La rivista si trova qui: http://www.rivistaorizzonti.net/puntivendita.htm
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