| Il gioco dei rimandi letterari non ha molto senso se si parla di Laura Mazzoni. O si sprecherebbe. Sarebbe una strategia, un’imboccata inutile, poiché l’autore presenta se stesso nella forma più originale che la critica possa contemplare.
La Mazzoni prende per mano la poesia, l’accompagna dove vuole, se ne disfa talvolta con audacia. Il suo verso si fa più intimo, a volte più loquace, a volte persino pregno d'incoscienza e di follia alchemica e stupefacente.
“Per quel che ci riguarda/vediamoci a Montouk/Se poi trovi sconveniente/anche l’addio/sarà magnifico/sedere nella bellezza/di non vederti arrivare mai”, è la sentenza Mazzoniana, di versi scanditi con laconicità e meravigliosamente densi.
L’ironia è immancabilmente al posto giusto. Spesso chiude la poesia o una strofa. L’ironia è il drastico nommel’aspettavo sulla testa del lettore. Anche quando si fa amara.
La poesia della Mazzoni è la primavera che si riserva un sottile inverno ai suoi lembi. Lo strato di banchisa che chiude le profondità dei mari. La frase che cede i1 passo alla pausa è il tentativo dell’autore di rendere al lettore il suo silenzio; allora il feeling si interrompe e ci si chiede: ma perché? Nello stesso istante ne siamo meravigliati. Se proprio dobbiamo ricorrere al meno equivoco dei rimandi, per tutto questo e altro, la Mazzoni è la Celine dei poeti.
Ezio Tullo
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Laura Mazzoni è nata nel 1984 in provincia di Roma.
Diplomata presso il Liceo Artistico “Alessandro Caravillani”, s'interessa di letteratura e arte figurativa.
Ha già pubblicato, con Aletti Editore, “Sproloqui di coscienza”, 2010.
Collana Gli Emersi - Poesia
ISBN 978-88-591-0521-3
Il libro è disponibile in versione e-book a €5,49
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