| A volte vorrei essere un poeta sociale,
di quelli che scrivono versi duri come pane raffermo,
versi osceni,
grassi,
asfissianti.
A volte vorrei essere Juan Gelman,
mettere la parola "fuoco" in una strofa,
scrivere un verso lungo come il sibilo d'una pallottola.
Ma sono in un giardino
che ti aspetto,
tu arrivi all'improvviso,
con la tua gonna cortissima,
e il vento apre tutte le prigioni.
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