| È la espansione e la diluizione in racconto del mondo poetico dell’Autrice. Nella narrazione c’è una osmosi continua tra il piano denotativo e quello connotativo che rende gradevole e stimolante la lettura. L’amore che va e ritorna e il tempo che fugge irreparabilmente caratterizzano l’opera e richiamano alla mente i versi di un poeta, cantautore contemporaneo, che il lettore ritroverà in un momento della narrazione: “La stagione dell’amore viene e va./ I desideri non invecchiano quasi mai con l’età./ Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore, nuove possibilità di conoscersi…/. Il tempo che fugge, inevitabilmente, per riflesso condizionato, ci richiamano alcuni versi che Orazio dedica a “Candida, sulla vita” : ”… sii sapiente,/ filtra i vini, ritaglia in spazio breve la speranza lontana./ Afferra il giorno, e assegna quanto meno ti riesce al domani”. Ma più propriamente l’autrice ci svela il suo concetto della vita e del tempo, con una riuscita e bella metafora: “La nostra... è un’età paragonabile al mese di settembre perché l’estate è alle spalle, la giovinezza si perde, ha fatto il suo tempo, come una bella donna che sfiorisce. L’entusiasmo è smorzato, facendoci rallentare la corsa convulsa di sogni e illusioni… se a noi è concesso ancora uno scampolo dell’estate… ne dobbiamo afferrare l’ultimo, intenso nutrimento, vivendolo insieme e, soprattutto ora,… prima che faccia buio”. Il racconto riesce a catturare l’attenzione del lettore non solo per la sua snella struttura, non affollata da inutili personaggi, ma soprattutto per la diffusa dimensione poetica che lo pervade.
(Dino Lepri)
Diventa nostro amico su facebook
http://www.facebook.com/alettieditore
Seguici su twitter
http://www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Televisivo Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel |