| Una nota canzone di Giorgio Gaber sul nostro paese diceva “i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire, ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo”. In effetti accade spesso che di fronte al desolante scenario del presente molto spesso anche noi Italiani ci scoraggiamo, arrivando quasi a rimpiangere di non essere nati in un altrove un po’ più razionale e meno incomprensibile.
Questa è una reazione impulsiva comprensibile ma che, meditata, non può aver luogo dal momento che, se c’è un posto al mondo dove il genio umano si è espresso, questo è proprio il Bel Paese. Questo è ciò che sostiene Sergio Pasqualini ne “Il genio italiano, 25 secoli di civiltà italiana a beneficio dell’umanità”, saggio recentemente edito da Aletti Editore. In questo notevole excursus, ripercorrendo rapidamente gli eventi che si sono susseguiti dalla preistoria in poi, vengono raccolti e descritti i tanti contribuiti che questa terra ed i suoi abitanti hanno dato allo sviluppo del genere umano. Dall’antica Roma a Galileo Galilei, da Dante a Marconi, queste pagine, oltre ad essere per certi versi un bel compendio di storia nazionale, restituiscono una certa misura di orgoglio e di presa di coscienza nazionale tante volte troppo in sordina. “È sbalorditivo considerare – nota l’autore nell’introduzione – come un territorio così esiguo possa aver prodotto una quantità e qualità così straordinarie d’idee fertili, concepimenti fondamentali, opere universalmente conosciute ed ammirate, istituzioni, scienze, attività nonché delizie ed amenità di vario tipo copiate e clonate ovunque, vi siano nati uomini di talento e di genio, i principali tra coloro che restano impressi nella memoria collettiva del pianeta”. [...].
Un lavoro completo che offre inoltre al lettore alcuni spunti di riflessione ed un certo numero di inviti ad approfondire alcune fasi storiche o alcuni personaggi notevoli, come Dante o Leonardo Da Vinci, cui sono dedicati ampi capitoli. Una interessante e condivisibile idea dell’autore, infine, è stata quella di affiancare ai grandi artisti e scienziati anche le altre forme del genio nostrano espresse e valorizzate nel tanto declamato made in Italy: cucina, moda, design e quant’altro riguardi il piacere di vivere.
Un libro, quindi, sul passato e sul presente del Paese che non si esime dall’invitare alla fiducia ed alla speranza per un futuro che, date le premesse storiche alle nostre spalle, non può affatto essere così fosco.
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