| Associamo l’immagine del poeta di Recanati alla mestizia e alla tristezza che traspaiono dai suoi versi; o al suo aspetto gracile e ricurvo per l’eccessiva dedizione allo studio. Poco noto è, invece, lo smisurato protagonismo del Giacomo Leopardi adolescente, nei giochi con i fratelli, quando, vestendo i panni di Marcantonio, l’imperatore trionfatore di tutte le battaglie, si lasciava trasportare sopra la carriola del giardiniere (che simulava un cocchio) dai fratelli minori e i figlioli dei servi. Come ha detto il fratello Carlo, infatti, “la giovinezza passò fra giuochi e capriole e studi”.
Ma, come ben sappiamo, in futuro Leopardi dedicherà sempre più tempo, fino a farne la sua unica attività, allo studio, aggravando le sue condizioni fisiche precarie. “Unico divertimento in Recanati è lo studio: unico divertimento è quello che mi ammazza...” dirà egli stesso.
Preoccupazioni per lo stato di salute del grande poeta erano state espresse già nel 1813 dallo zio Carlo - fratello della madre – che scriveva al cognato Monaldo:“Se Giacomo interrompesse la sua logorante applicazione…, cesserebbero i miei timori.... io mi sgomento al pensiero che voi avete un figlio ed io un nipote di animo forte e di corpo gracile e poco durevole”.
(Notizia pubblicata sulla rivista Orizzonti, nella rubrica Pillole, a cura di Carlo Tetali)
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