| Considerato uno degli scrittori più influenti del XX secolo, Beckett è senza dubbio la più significativa personalità (insieme a Eugène Ionesco, Arthur Adamov e Harold Pinter) di quel genere teatrale e filosofico che venne definito col nome di «Teatro dell’assurdo» da Martin Esslin. Proprio sulla genesi della sua opera più famosa, è riferito l’aneddoto che riportiamo. Un giorno, mentre era a Parigi, un vagabondo gli si avvicinò e lo accoltellò. Dopo la guarigione, Beckett andò alla ricerca dell’uomo per chiedergli quale motivo lo avesse spinto a quel gesto. Alla fine riuscì a trovarlo e a porgergli la domanda. Ma quegli rispose con indifferenza: «Non lo so». Fu proprio quella risposta sconcertante e senza senso, ad influenzare lo scrittore, che cominciò a riflettere sull’assurdità della vita e scrisse l’opera “Aspettando Godot”.
Notizia pubblicata sulla rivista Orizzonti n.42, rubrica “Pillole”, a cura di Carlo Tetali
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