| Davvero non penso che questa scrittura di Enrico Fattizzo si possa configurare esclusivamente nella categoria dell’aforisma. Perché, probabilmente, l’aforisma costituisce un sorta di metodo per dare forma ad una narrazione che si realizza attraverso il frammento che qui, peraltro, si propone in modo coerente e coeso.
Così ho l’impressione che le micronarrazioni che compongono questo libro rispondano alla logica post moderna che ha decretato la fine delle grandi narrazioni. La frammentarietà del tempo vissuto -ma anche di quello pensato – richiede e impone la specularità di una forma che quindi dev’essere ugualmente frammentata, articolata in una brevità capace di dire il nucleo originario del pensiero, l’essenzialità della riflessione, la perentorietà del giudizio. Leggendo queste pagine trasversalmente, obliquamente, ci si accorge delle costanti riprese e dei continui rimandi a concetti fondamentali e fondanti, dei percorsi lungo gli argini frananti del senso o, più esattamente, della pluralità dei sensi che gli argomenti con cui si confronta Fattizzo rivelano o nascondono.
Lo stile è sostanzialmente un corpo a corpo con il linguaggio.
Fattizzo sprofonda, scava, rivela, perfora, smantella i luoghi comuni, dirada la fumea che spesso si condensa intorno al pensiero e al logos consueto, sbroglia la loro matassa semantica, tende alla ricerca della montaliana maglia rotta nella rete perché sa perfettamente che è in quella smagliatura il lievito del significato. Poi, ancora, cerca di stringere i riflessi del senso, della molteplicità dei sensi che una parola - ogni parola - sventaglia. Analizza. Compara. Dimostra che ogni senso è provvisorio, che ogni senso è finanche falso, se non lo si mette in relazione con un altro senso, con gli altri sensi, se non si creano le condizioni di una creativa prossimità.
Ecco, dunque, che qui le parole, i pensieri, sono come le creature. Esattamente come le creature.
Antonio Errico
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«L’opera è composta da una raccolta di “schizzi di pensiero”. Essi rappresentano una serie di folgorazioni che hanno “illuminato” il percorso del mio quotidiano! Sono il dispiegamento di un modus essendi che, spesso, è costretto ad adombrarsi o, peggio, a rintanarsi. Possono essere definiti come uno specchio delle emozioni che la vita regala».
(Enrico Fattizzo)
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Enrico Fattizzo nasce nel 1968 a Casarano (Le), dove risiede. Nel 1993 si laurea in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università di Lecce con una tesi sul Venture Capital. Nel febbraio del 1995 consegue l’abilitazione alla libera professione di Dottore Commercialista e Revisore Contabile. Nel 1997 consegue la laurea in Filosofia presso l’Università di Lecce con una tesi sulle interpretazioni e le influenze di Nietzsche in Spagna. Dal 2000 al 2002, ricopre il ruolo di Assessore comunale a Casarano con deleghe alle Politiche Sociali ed al Turismo. Nel 2004 consegue la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Bari con una tesi sul pensiero di Hobbes (Filosofia del diritto). Nel 2009 si candida alla carica di Sindaco nella sua città. Nel 2011 pubblica la sua prima opera, la silloge poetica Oltre le Parole (Gruppo Albatros), che ha già ricevuto diversi riconoscimenti in importanti concorsi letterari. Altre poesie inedite sono state premiate in vari concorsi letterari ed inserite nelle relative antologie.
Si ringrazia per l’immagine di copertina Daniele D’Amato, Associazione Photosintesi di Casarano (Le)
Collana "Gli Emersi - Aforismi"
pp.76
ISBN 978-88-591-0056-0
Il libro è disponibile in versione e-book a €8,00
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