| Amelia Pollice, al debutto come scrittrice, ha radunato, nei locali conferenza di Villa Margherita al Parco Margherita, gli amici di una vita per presentare la sua opera prima “L’altra metà del cuore”. L’emozione, una volta sedutasi al tavolo del dibattito, opportunamente sollecitata dal moderatore Lino Zaccaria, è svanita. E così l’imprenditrice prestata alla letteratura ha potuto spiegare con dovizia di particolari e senza tentennamenti, motivi e ragioni della scelta, quella di tradurre in un romanzo i racconti che da bambina aveva ascoltato dalle tre zie, sorelle del padre. La trama di “L’altra metà del cuore” si snoda attraverso la storia di almeno tre generazioni. Una storia che trae le mosse dalla Sicilia e finisce in Sicilia, attraversando il fenomeno dell’emigrazione, con i suoi rituali, le sue tristezze, i suoi umanissimi risvolti. Un racconto che mescola ritratti di civiltà contadina, di cupa miseria, e splendori, lussi e ricchezze da capitano d’impresa, da self made man che sa anche trasformarsi in cinico vendicatore contro il prepotente che aveva spezzato il cuore della sua semplice e ignara gioventù.
Vito Salina è il personaggio attorno al quale si snoda la storia, l’orfanello che smarrito lascia la terra natia in compagnia degli amici del padre, anche loro in cerca di fortuna. E che per un incredibile gioco del destino diventa il rampollo prima e il titolare poi di una affermata impresa immobiliare, la più importante di New York, che gli consentirà di diventare miliardario, scacciando i fantasmi della sua grama adolescenza. E c’è posto anche per ritagliare accorate descrizioni del ritorno alle origini, al vicolo dell’infanzia, al borgo del paese dove si celano i ricordi più intimi. La storia del personaggio principale del raccolto è costellata di successi, ma anche di lutti e di dolori. E la saga della sua famiglia si conclude con la storia nella storia, quella di Rosa, la bimba rifiutata che si fa strada e che suggella la narrazione con un effetto trilling che i lettori potranno scoprire.
L’autrice, convinta animalista, ha spiegato che il ricavato delle vendite del suo romanzo sarà devoluto ad organizzazioni che si battono per la tutela del cane, a rifugi per randagi e a canili in difficoltà. Alla presentazione è intervenuto Enzo Amatucci che ha letto uno dei brani più interessanti del libro. Tantissimi i presenti.
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