| Mercoledì 17 aprile 2013
Recensione del poeta Emilio Red Mercatili
Carissimi lettori, mi è gradito presentarvi una poetessa contemporanea, Maria Luisa Mazzarini di Loreto Aprutino (PE), attraverso la sua raccolta di poesie dal titolo “Fuga in gonna di farfalle” (Aletti Editore -anno 2012-).
Poter descrivere l’amica Maria Luisa non è solo un onore “intellettuale” per chi scrive, ma l’istanza di una dolce narrazione introspettiva, laddove sensibilità ed amore contribuiscono a concretizzare lo spaccato di un vero universo trasversale rispetto le logiche perfette ed integrali della nostra umana esistenza.
La sua poesia viene vissuta come un senso di ampia libertà… un rifugio, una carezza dell’anima, un'isola confortevole dove l'approdo è vissuto attraverso l’intimo condividere espresso in versi in modo onirico, semplice e talvolta sofferto.
“Profumato di mimosa / il mio cuore d’albero / dai rami vestiti di voli...”
“Con un fiore / libera amore / dalla rabbia del tempo…”
La raccolta in questione, utilizzando un aforisma, viene vista come una grande finestra vitale, emotiva,…una finestra perennemente aperta dentro il cuore di chi scrive, lampi di felicità che la natura e la quotidianità stessa incidono nell’animo della poetessa fino ad oltrepassare la soglia del malessere sia individuale che cosmico della propria realtà umana e vitale.
"Sulle nuvole / cammino / con cuore / di donna..."
"Ho sempre sognato / tu baciassi / con labbra carnose / e accarezzassi / con le lunghe dita / delle tue mani…"
Immagini e pensieri, colori e profumi, corrono veloci… soprattutto nei sogni e nei ricordi che riaffiorano da un passato non troppo remoto, una miscela ottimale che cesella tutto l’essere poetico di Maria Luisa, laddove il "sospiro antropologico" diviene “hebel”, cioè: vento, soffio, carezze, amore, silenzi rarefatti, sogni che si infrangano all’alba, gocce che evaporano, effimere passioni.
“Tra odore / di castagne / e vino di passione. / E sentire / sangue pulsante / bruciar / la prima neve…”
Insomma liriche ben centellinate, delicate ma incisive, alcune delle quali ermetiche, che utilizzano uno stile diretto, a tratti simbolico… ma sempre coinvolgenti, fissate nella memoria giusto per il tempo necessario a far spazio a nuovi pensieri, a nuove visioni affettive, a nuove solitudini, alla speranza non ancora sconfitta di una futura rinnovata felicità.
Per concludere vorrei sottolineare che la poesia di Maria Luisa Mazzarini è sempre alla ricerca di un soggetto emotivo appagante, la stessa è costantemente in linea, perfettamente in simbiosi con il proprio vivere quotidiano; oserei definirla “l’espansione di un sogno” una forza interiore che si sviluppa in una concezione vitale dove la poesia non è leggenda bensì il movimento costante dell’intero essere vivente capace di raggiungere frammenti di pura ontologia e di etica umana senz’alcuna retorica ai contenuti stessi… parafrasando un vecchio ed antico aforisma di Henry D. Thoreau lo stesso diceva “Andate fiduciosi nella direzione dei vostri sogni, vivete la vita che avete sempre immaginato.”
Dalla sua raccolta ho scelto per voi queste tre poesie:
VENEZIA SOGNA
Venezia sogna
nel suo paesaggio
di fiaba,
col mare ei colombi
nelle piazze,
la poesia sotto la luna
e i suoi tesori d'arte.
Venezia soffre
con le case
nell'acqua e gli atri bui,
i suoi muschi malati
e infidi
Venezia sospira,
anch'io,
in una sua inquieta
maschera magica,
di mistero.
DESTINO
Fa capolino la luna
dietro un manto di tenebre.
Eccola,
di nuovo rifulge.
Mi rammenta
il mio destino di nuvola.
CON UN FIORE
Con un fiore
libera
AMORE
dalla rabbia
del tempo
innocente
una conchiglia
fossile.
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