| Canta ai miei piedi, come uccel tra i rami,
la bimba. Come zolla a primavera,
per lei la stanza olezza di ciclami.
Parla con la sua bambola e la culla
con miti atti materni, e con lei ride.
Nulla mirai di così dolce, nulla
udii che avesse la freschezza alata
di questa voce: aura tra foglie, vena
garrula d'acque, musica sognata...
Testina bruna e bocca di sorriso,
cuore che vivi di felicità,
io penso, intenta e scolorata in viso,
a l'avvenir che fra le nebbie sta.
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