| Palermo 22.3.2013 – Nata a Mazzara Del Vallo (TP) , la scrittrice Sara Isgrò impegnata nella sua attività di architetto a Roma già dal 2004 esordisce in campo editoriale con la silloge poetica dal titolo “Nel silenzio amavo”. L’autrice, mette in luce l'universo interiore, dei sentimenti e dei desideri inespressi, cercando di costruire “un ponte per l’incontro tra l’amore di ieri e la quotidianità del presente”. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla, chiedendole di più sulla passione per la scrittura e sul suo libro d'esordio.
Domanda - Come è nata questa sua passione per la scrittura?
S. Isgrò - La passione per la scrittura, nasce già nei miei anni adolescenziali. L’amore per gli studi letterari, ben compenetrato nel pari amore per le materie scientifiche, trovava terreno fertile in una sensibilità d’animo, forse poco comune, o forse molto più diffusa di quanto non sia facile pensare. Gli amori adolescenziali, le delusioni, la difficoltà ad esprimere i propri sentimenti, in un ambiente imbavagliato da stereotipi, e false ipocrisie, trovavano nella penna l’unico strumento idoneo alla traduzione. Carta e penna, mezzi indispensabili per queste “poesie”- “missive”, mai inviate. Negli ultimi anni, il tutto è ritornato in maniera dirompente. Fiumi di inchiostro, atti a segnare momenti, sensazioni, emozioni, delusioni.
Domanda - Cosa si prova a mettere nero su bianco i propri pensieri e i propri racconti?
S. Isgrò - Mettere nero su bianco i propri pensieri, i propri racconti...è una domanda davvero inattesa. Sicuramente vale sempre il motto di Guttuso : "la cosa che più mi addolora è non poter dire quello che realmente penso", ma al di là di questo ciò che è sicuramente vero è che nell’atto dello scrivere ho esaudito il desiderio sempre più imperante di volere dare un suono, una voce al mio Silenzio.
Questa, avrà il timbro della voce di ogni lettore. Dare ai sentimenti la giusta veste! Senza relegarli alla sola reminiscenza. Certo, scrivere di amori, di delusioni, di emozioni, alla mia età non è facile. L’Amore vero non teme confronti, non teme la verità.
Domanda - Nel silenzio amavo è il suo primo libro?
S. Isgrò - Sì!Nel silenzio Amavo è il mio primo libro. Altre poesie sono raccolte in Antologie varie, alcune della stessa casa editrice Aletti.
Domanda - Cosa l’ha spinta a realizzare questo progetto?
S. Isgrò - Le rispondo come fosse, il primo capoverso di un romanzo... il mio romanzo.
"Un viaggio lento, nella barca della vita, tra tempestose onde e paciose albe. L’approdo!Sulla spiaggia della consapevolezza dell’esistere come Donna.E’ così finalmente ho potuto vedere la mia storia amorosa rispecchiata lì, nelle acque ormai calme, di un mare dal moto lento e continuo ma, che nel suo placido scorrere avvertiva l’orecchio col fragore della marea. Una marea spumeggiante, brillante, a tratti chiassosa…". Lì ho capito! Per andare avanti, per sopperire alla soluzione di continuo tra passato e presente serviva un ponte. Si, un ponte per l’incontro tra l’amore di ieri e la quotidianità del presente…Ed essendo io un architetto ho creato il mio ponte- sorride mentre dice quest'ultima frase.
Domanda - Ci parli un po’ del libro...
S. Isgrò - Il libro è una silloge. Una raccolta di trenta poesie, in parte scritte in età adolescenziale dal 1992 al 1994 e altre, di stampo più maturo, scritte negli ultimi anni. Uno strumento per dire quel “Ti AMO” non detto! Un mezzo, perché l’amore, quell’amore che più è silente più ti sconquassa l’animo, possa fluire come lava ardente, inondando ogni falsità, ogni ipocrisia, ogni iniquità, rivendicando il suo Essere. Spesso le parole, sono nate da momenti speciali, quasi di estasi, e nella contemplazione del mare, della sua vastità, nella sua possanza, e nel contatto quasi intimo, con le note di un grandissimo maestro Luigi Einaudi. Mi creda, molte poesie sono dall’anima, venute alla luce del mondo, grazie a brani quali The Planet, The Wave o Lady Labyrinth piuttosto che Nightbook.
Poesie che hanno rotto gli argini di un fiume in piena ormai troppo ingrossato dalle continue piogge. Si,lacrime! Ma, la poesia come scrigno del dolore per tutte le perdite subite (la recisione dei sogni, delle speranze, delle illusioni), ha garantito la non dispersione del pianto che oggi può brillare coraggioso, seppure pieno di mestizia.
Domanda - Quali sono i suoi prossimi progetti editoriali?
S. Isgrò - Mi piacerebbe molto dare alla luce il mio romanzo d’amore, un romanzo autobiografico. Per il momento mi auguro di potere presto pubblicare una ulteriore silloge rimasta nel cassetto.
(Federica Gorgone)
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