| Diego Fasulo ha ventinove anni e risiede a Taranto, sua città natale. Avido lettore sin dall'infanzia, dopo aver conseguito il diploma all'istituto tecnico per geometri, ha intrapreso una febbrile ricerca del proprio io e di una poetica che lo rendesse partecipe dell'incredibile armonia che pervade l'universo.
Nella buia periferia della sua città, ha vagato come un cristo dall'umore pessimo, troppo carnale per divenire un oratore esemplare, amando circondarsi di prostitute e balordi di ogni tipo, tentando di essere il visionario custode delle loro inquietudini, per poi, inconsciamente, avere il Diritto di cantarne l'esistenza.
Ha lavorato in un call center fino a un anno fa ed ora, lasciata alle spalle la sua «odissea randagia» (ma tutt'altro che dimenticata), si è da poco iscritto alla facoltà di lettere dell'università Aldo Moro di Bari.
La sua è una poetica dei «poco adatti»; in essa, assieme a quella dell'autore prendono voce tutti coloro che ci guardano dal basso, le anime febbrili, «i traditi», gli amanti tetri, i solitari, siano essi re, satiri o poeti: è nella loro solitudine che assumono forma i moti indicibili della mente, quei vagiti speranzosi, taciti come «feti senza madri».
Collana "Cinta"
pp.60 €12,00
ISBN 978-88-591-0877-1
Il libro è disponibile anche in versione e-book a €5,49
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