| La fantasia è un regno senza confini, continuamente in crescita e quindi sempre mutevole, un regno che non è reale ma può diventare un’evasione, un modo per fuggire da solitudine e insoddisfazioni. Tra questo mondo onirico e realtà si colloca il romanzo di Federico Lupo, ventiseienne con una laurea in farmacia specialistica industriale, un percorso di studi apparentemente lontano dal mondo surreale fatto di cataclismi e trasporti interstellari descritto nelle pagine della suo libro. Il romanzo dal titolo “ I 10 raggi del firmamento”, è stato presentato giovedì scorso presso l’istituto Leonardo da Vinci di Catania grazie anche all’ intervento del prof. Giovanni La Rosa, docente di agraria e della dr.ssa Francesca Murolo, microbiologa e grafologa. Il genere è fantascienza, anche se una buona seconda parte del libro la si può definire più fantasy, nata dalla passione dell’autore per i fumetti e per scrittori quali Asimov e Tolkien e dal desiderio di esprimere un disagio personale e la conseguente voglia di rendere libero il proprio io. L’impressione è che ciò che più gli interessa quando descrive le sue storie, è il riflesso dell’animo umano presente in esse. Quella di Federico Lupo più che passione sembra una vera e propria vocazione. Le sue storie infatti sono il frutto di sogni notturni. Tutte le idee sono nate da un periodo di solitudine vissuto durante un’esperienza post-universitaria. L’essere assorto in se stesso e il profondo disagio che questo decennio porta con sé, ha anche regalato alcune pagine del libro. Il romanzo narra le vicende di tre ricercatori che si ritrovano a fare i conti con uno strano fenomeno vulcanico del quale non si conosce la causa scientifica. Tra colpi di scena e viaggi al centro della galassia, i tre protagonisti del romanzo conosceranno le più profonde verità sulla vita, sull’energia e sulle dinamiche tra caos e armonia. In questa avventura ai confini del tempo e dello spazio i personaggi di Federico diventano quasi degli eroi. Eroi nella misura in cui superano le loro condizioni, escono dal loro schema e vanno ben oltre le loro possibilità. E’ come voler dire che il mondo, la società che ci circonda non è perfetta, ma non si è tenuti ad accettarla così com’è. Come i suoi personaggi, l’autore ha un modo tutto suo di rapportarsi con il mondo, un approccio interiore che trova rifugio in una dimensione diversa, con la stessa ansia di chi arriva da un altro pianeta. Il suo romanzo va ben oltre lo schema fantascienza-fantasy, per diventare quasi specchio di un’epoca in cui i giovani fanno a pugni con il loro vissuto e anche il presente rappresenta il contorno del non senso perché non offre loro nulla. Nella società odierna tra le nuove generazioni spesso vige il deserto e la lotta tra caos e armonia descritta nel libro dimostra una dinamicità degli eventi che raramente trova stabilità. Proprio questa dinamicità nell’ottica dell’autore, rende gli esseri umani le uniche creature in grado di plasmare il futuro in virtù del loro libero arbitrio. Tra i progetti futuri del giovane scrittore c’è quello di portare a termine altri due romanzi ,come il primo già presenti nella sua testa, e racchiuderli in una trilogia dal titolo” Ciclo dei 10 raggi”. Intanto il secondo libro “ La guerra degli Dei” è già oltre la metà e se ne intravede la fine.
(Sara Faro, giornale La Sicilia, 5 gennaio 2013 )
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