| Intervista di Alessandro Collu a Claudia Piccinno
1) Grazie per aver preso parte a questo progetto, Claudia. Ci parleresti un po’ di te?
1- Sono un’insegnante e amo il mio lavoro, sebbene sia diventato faticosissimo per i ritmi convulsi della scuola attuale, merito dei tagli alla cultura che vanno a influire su qualità e quantità. Ho lasciato la mia città natale a 21 anni per inserirmi nel mondo del lavoro.
Sono anche moglie e madre di un adolescente. Adoro i gatti , i viaggi e la lettura.
2) Abbiamo avuto modo, nel corso del tempo, di intervistare diversi poeti e una domanda comune, che ora voglio rivolgere anche a te, ha unito le loro interviste: cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla poesia, un genere decisamente particolare che con il passare del tempo ha perso, purtroppo, la grande presa sul pubblico che aveva in passato?
2- Oggi in realtà tutti scrivono poesia, ma pochi ne leggono, molti meno acquistano sillogi poetiche. Io non mi sono avvicinata alla poesia, semmai è stata lei a venirmi a trovare. Avevo circa 15 anni e vedevo il mondo bianco o nero, finchè non ho scoperto le sfumature di colore nei versi dei grandi poeti(Leopardi,Wordsworth, Emily Dickinson, Pessoa, Neruda,la Szymborska) e scrivere è stato come lasciare su carta anche le mie pennellate, fissare i moti dell’animo,mescolando i colori del vivere secondo le infinite possibilità della parola.
3) La tua opera si divide in due parti ben precise: “la Sfinge” (1985-1987)” e “il Pierrot (2007-2011)”. La prima parte, come si evince dalle date, è formata da componimenti scritti da un’adolescente, mentre la seconda è chiaramente scritta da una donna matura con un bagaglio di esperienze decisamente maggiore: come nasce l’idea di unire questi due universi?
3- “Una voce in due tempi”,recita il sottotitolo.La voce è una sola, è la stessa Claudia, ma compie un percorso, un percorso lungo circa due decenni, di lettura interiore e di crescita, sostenuta sempre però dalla capacità di osservazione e da molta ironia.
4) Cosa rappresentano per te (e su di te) queste due immagini potenti e decisamente evocative?
4- La Sfinge è l’ineluttabilità dell’adolescenza, ci siam passati tutti, ci si nasconde dietro comportamenti di massa, senza far trapelare il proprio io.
Il Pierrot è il compimento della mia Sfinge, è colui che ha saputo conciliare gioie e dolori, colui che ha restituito alla Sfinge un ruolo marginale e l’ha relegata nella memoria.
Il Pierrot fa della malinconia una professione d’intrattenimento e commozione, ma in maniera giocosa, non chiude fuori nessuno, e soprattutto lascia spazio ai sogni, a prescindere dall’età anagrafica.
5) Come già detto, la prima parte descrive i sentimenti di una ragazza adolescente che ancora molto deve conoscere della vita, mentre nella seconda prevale la maturità e l’esperienza di vita, diventando quasi una chiave di lettura dei primi componimenti. Tra tutte queste poesie (in totale 40) ce n’è una o più di una alla quale sei particolarmente legata o che senti rappresentarti davvero appieno, senza alcun velo?
5- Sono un’anima pellegrina e dunque…
Le anime pellegrine
Il pellegrinaggio dell’anima
non è luogo comune,
lo annusi nei discorsi,
lo tocchi negli sguardi,
lo riconosci dai silenzi.
Le anime dei sognatori
viaggiano
nelle menzogne
del contingente,
incellofanate
in divise da astronauta…
Si fiutano l’un l’altra,
e per non finire
come stelle in collisione
si scansano…
Si sorridono e si allontanano
in un minuetto
senza fine.
Ognuna ha la sua orbita,
girano vorticosamente i loro sogni,
le bugie offuscano i bisogni…
Sono le anime pellegrine
e non si fermano mai.
6) Dove e come è possibile acquistare la tua silloge?
6- Il libro è edito da Aletti e distribuito da Mursia,si può acquistare on line o richiederlo presso una qualsiasi libreria. Credo sia in fase di ristampa.In un anno ha già riscosso dei riconoscimenti, è risultato finalista al Premio Omodei Zorini 2012, al Premio Il Giovane Holden 2012 e al Premio Leandro Polverini 2012.
7) Condivideresti con noi i tuoi progetti per il futuro?
7-Attualmente è invece disponibile la mia silloge “Potando l’euforbia” pubblicata nel volume Transiti diversi- edito a giugno 2012 da Rupe Mutevole edizioni; è stata un’esperienza di confronto con altri tre autori Pelliccia, Lamanna e Savini ed è interessante leggere stili così diversi dal proprio e riconoscere comunque una medesima passione, una spinta introspettiva e un interesse a interpretare i propri stati d’animo.
Ci sono alcune recensioni su blog letterari per chi volesse saperne di più. Una mia silloge inedita, già finalista al Premio Solaris,è in cerca di editore.
A dire il vero ho già avuto nove proposte da varie case editrici, ma non condivido l’idea di autofinanziare la pubblicazione.
Tutti chiedono un acquisto copie all’autore, facendo leva sul narcisismo di chi scrive.
Continuerò a partecipare ai concorsi letterari e se merito qualcuno se ne accorgerà.
Recentemente ho vinto il primo premio con un inedito al II CONCORSO NAZIONALE LUCE E CONCEZIONE DI ORTIGIA (SIRACUSA).
Si chiama “ode al perdono”
ecco uno stralcio
“Quand’invadi il cuore
porti sorrisi nelle case
e fiori sulle bare….
Quand’invece decidi
di declinare inviti vari
riempi d’arsenico i calici
e di tossine il fegato!”
Intervista a cura diAlessandro Collu e pubblicata su http://nonriescoasaziarmidilibri.com
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