| IL CIF CENTRO ITALIANO FEMMINILE
CAMPOBELLO DI MAZARA
in occasione della Festa della Donna
è lieta d'invitarla alla presentazione del libro
“Nel Silenzio Amavo” (Aletti Editore)
di Sara Isgrò
L'incontro si terrà venerdì 8 marzo 2013 alle ore 16,30
presso l'Aula Magna del Circolo Didattico "S. G. Bosco"
Sarà presente l'autrice
***
IL LIBRO - I versi, che si avvalgono dell'uso dell'ossimoro così come quello delle sinestesie, sono tinti di un'oscura luminosità; parlano di paesaggi, di pensieri che sembrano galleggiare su un sogno, su una realtà immaginaria che però non è mai totalmente distaccata dalla vita quotidiana. L'autrice abbozza un universo affatto interiore che, pur essendo vissuto nella più profonda intimità, affiora e anzi talvolta penetra in modo prorompente nella vita di ogni giorno con desideri espressi sia in modo velato, sia in maniera più esplicita ma sempre leggera, eterea, sognante seppur non meno dolorosa e sofferta.
"Mimosa ondeggia per l'aria e nel tuo oscuro grido si spezza", scrive Isgrò e "Ti amo!. non fuggire via, anche tu. Dimmi che m'ami. «Ti aspetto!»". Sono molti i versi che parlano di un amore perduto ma essi racchiudono in sé un doppio significato: essi traducono un senso dell'esistenza sofferto, un'esistenza lacerata da tensioni non sempre coerenti, pulsioni in antitesi fra loro che Isgrò efficacemente racconta. Desideri non realizzati che, forse, trovano conforto e si placano nel trascendente, nell'infinito amore di Dio che tutto comprende. "Dio mio, nel dolore ti cerco, nell'angoscia ti penso".
Questo microcosmo interiore, fatto di luci e di ombre, che pulsa e tende lontano, che guarda dentro di sé, non è però avulso dalla realtà; l'autrice descrive con nostalgici tratti, che si accendono di vive emozioni e dei colori dell'anima, non soltanto sogni e speranze, ma anche ciò che la circonda, una travolgente natura, che ella sa ben cogliere con la sua sensibilità. Esiste, così, un ponte fra il suo essere interiore e ciò che esiste al suo esterno. È tradotto nei suoi versi, prorompenti, quasi visionari: ".il dormire (è) un dolore insopportabile" e "...tutto è tremendamente vivo! E tutto è vita!".
(Antonio Laghezza)
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