| Inauguriamo questo Marzo 2013 con un nuovo appuntamento con l’ormai irrinunciabile rubrica “Letto e Bloggato”. Questa settimana dedichiamo il nostro spazio a ”Zeroventicinque, ultima fatica letteraria di Fiorella Carcereri (che abbiamo già incontrato nel presentarvi la sua raccolta di aforismi “La vita in sintesi”), edito dalla Aletti Editore.
SUL LIBRO:
Arriva un momento dell’esistenza in cui ci si sente pronti a fare dei bilanci e si trovano il coraggio e la pazienza per rovistare nella propria vita alla ricerca di fatti mai del tutto dimenticati, emozioni cristallizzate nel tempo ma ancora vive e pulsanti nel cuore, fermi immagine di ricordi incancellabili. La presente raccolta è scaturita da un lavoro di scavo interiore e di ricomposizione dei frammenti che sono venuti via via alla luce, una sorta di viaggio a ritroso della memoria negli scaffali polverosi, ma ancora pregni di vita, della biblioteca dei ricordi. Ciascuno dei quarantadue racconti della raccolta si focalizza su di un episodio diverso ma è legato a doppio filo a tutti gli altri e ogni storia ha segnato un momento di svolta nella vita dell’autrice stessa. Come intuibile dal titolo proposto per la raccolta, l’autobiografia copre il periodo che va dall’infanzia alle prime esperienze della vita adulta, passando per un’adolescenza, spesso dolorosa, con la quale i conti sembrano non essere ancora in pari.
LA MIA OPINIONE:
Raccontare la propria vita per scoprire o svelare quelle degli altri è quanto fa e continuerà a fare, che ne sia consapevole o meno, ogni narratore destreggiandosi nello spazio intermedio a cavallo tra autobiografia e romanzo o , come in questo caso, raccolta di racconti. Fiorella Carcereri in questi 42 frammenti di vita, tra speranza e disincanto, animati da un forte senso di giustizia, disegna un cerchio perfetto dentro il quale racchiude cronache di memorie che si fanno universali destando nel lettore il desiderio all’immedesimazione e lo stimolo a riconoscersi in certe situazioni narrate. Contando su di un io narrante schietto e che fa piovere lungo le pagine episodi privati e non, il volume scorre rapido e profondo. La narrazione della Carcereri dimostra brio e maturità non perdendo l’occasione per raccontare l’Italia del recente passato e i cambiamenti che il nostro paese, e noi con lui, ha subito. Un libro interessante che si fa bilancio e riflessione di un percorso intessuto di luce e oscurità. Una conferma per un’autrice da tenere d’occhio.
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E ORA L’INTERVISTA CON L’AUTRICE:
Domanda - Ciao Fiorella, bentornata su Pane e Paradossi-Letto e Bloggato. Che ne dici di iniziare parlandoci di “Zeroventicinque” e di come è nata l’idea per il libro?
Carcereri - Innanzitutto grazie per avermi nuovamente ospitata sul Vostro blog.
“Zeroventicinque” è un libro-non libro, nel senso che, come intuibile da titolo scelto ed ancor meglio leggendo la sinossi, rappresenta una sorta di diario delle tappe principali della prima parte della mia vita, dall’infanzia all’età di venticinque anni. Non ho mai avuto l’abitudine di tenere un diario ma, ad un certo punto della mia vita, ho sentito il bisogno di andare a rovistare nei cassetti polverosi della mia memoria per cercare di ricostruirne uno a posteriori. Pur essendo una donna proiettata nel futuro e con mille idee e progetti da realizzare, sono sempre stata molto legata ai ricordi e alla memoria perché, come dice Oliver Sacks, “la nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire”. “Zeroventicinque” copre l’arco temporale di due decenni importanti della nostra storia, gli Anni Settanta e Ottanta, anni in cui molti, leggendo il mio libro, si potranno forse riconoscere. Spero di essere riuscita a trasmettere ai miei lettori, insieme allo spirito di quegli anni, emozioni, sorrisi ed anche un po’ d’ironia.
Domanda - Per qualunque autore è sempre difficile dare “in pasto” al pubblico la propria opera, soprattutto se, come nel tuo caso, ha profonde connotazioni biografiche. Vuoi raccontarci come sei giunta a questa decisione?
Carcereri - “Dare in pasto” è una parola grossa, anche se scrivere opere autobiografiche può a volte risultare imbarazzante o complicato. Personalmente, non ho trovato grandi difficoltà perché la scrittura proiettata su di me e sulle mie personali esperienze è quella che mi riesce meglio. Permettimi di citare, al riguardo, la grande Susanna Tamaro che nel suo recentissimo romanzo autobiografico “Ogni angelo è tremendo” afferma a tale riguardo: “Scrivere vuol dire andare a fondo alle cose, con lucidità, crudeltà, senza farsi abbagliare da niente…Tutti i miei libri attraversano l’oscurità, non per il compiacimento di farlo, ma per scoprire il punto in cui, a un tratto, il buio misteriosamente si può trasformare in luce…Soltanto nel momento in cui si accetta l’inquietudine come dato fondante, si entra davvero nell’umanità”.
Domanda - Com’è stato scrivere questo libro? Quali sono stati i momenti più importanti e quelli più difficili?
Carcereri - Si tratta di quarantadue racconti scritti in momenti diversi e solo successivamente riuniti per formare la raccolta. Non ho incontrato particolari difficoltà, il flusso emozionale non si è mai interrotto durante la scrittura. Vi sono stati solo due o tre momenti di dolore e rabbia raccontando di fatti che hanno segnato in particolar modo il mio cammino, ma quando si sceglie di parlare di sé è implicito che si debbano affrontare anche queste situazioni.
Domanda - Per Calvino “scrivere è sempre nascondere qualche cosa in modo che poi venga scoperto.” Cosa vorresti che i lettori scoprissero con la lettura del tuo libro?
Carcereri - I fatti sono raccontati in mondo molto semplice, come pure le emozioni, positive o negative, che ho provato. Lascio ad ogni singolo lettore la fantasia e la libertà di immedesimarsi o meno nelle mie storie. Mi auguro che, leggendomi, ognuno possa scoprire qualcosa di più di se stesso e della propria anima oppure riconciliarsi con il proprio passato se vi sono ancora dei conti che non tornano, come nel mio caso. Il mio libro non nasconde nulla, o forse tutto. Dipende dall’interpretazione che ciascuno ne potrà dare.
Domanda - Progetti per il futuro di cui ti va di darci qualche anticipazione?
Carcereri - Dopo due ebook, “La vita in sintesi” (Libro Aperto Edizioni) e “Zeroventicinque” (Aletti Editore), finalmente in uscita a marzo/aprile 2013 i miei primi due libri cartacei.
Si tratta della raccolta di poesie dal titolo “Senza rete” edita da Edizioni Ensemble (Roma) e del romanzo “Amore latitante” che sarà pubblicato da Edizioni Arpeggio Libero (Lodi).
Vi do appuntamento a presto con tutte le mie novità e di nuovo grazie!
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