| La raccolta “C’era una volta,vita nei campi”, la terza dopo “Terra promessa” e “Fantasmi per lo psicanalista” con le quali forma una ideale trilogia, presenta poesie scritte in momenti diversi; per questo rivelano diversità di costruzione e linguaggio, ma sono accomunate dal gusto del racconto tipico degli antichi filò, le veglie nella stalla dopo cena nelle serate d’inverno; e anche dall’intento di evidenziare, approfittando dei momenti descrittivi e narrativi, i valori di una società ormai ai nostri tempi scomparsa: le macchine hanno liberato il contadino dai lavori più pesanti, ma hanno ridotto drasticamente il numero degli addetti all’agricoltura (nelle nostre zone dall’80% al 4% della popolazione attiva) e si sono introdotte nella vita dei campi a cancellare i momenti di collaborazione, di solidarietà e di amicizia.
Questa raccolta rievoca un mondo contadino che ora non esiste più, ma non vuole proporre il ritorno all’antica società contadina (comunque impossibile), ma si ispira a valori umani che possono e devono sopravvivere al di là del divenire degli aspetti materiali ed economici dell’umana esistenza. Comunque queste poesie possono costituire un documento di situazioni e persone che meritano di essere ricordate; funzione questa anche delle illustrazioni di Lanfranco Antonello.
Il linguaggio non cerca ermetismi o presuntuosi preziosismi, ma nei toni e nelle cadenze si ispira, magari non sempre riuscendoci come da intenzione, al raccontare popolare.
Qualcuno avrebbe preferito che avessi scritto queste poesie in dialetto veneto, dato che sono figlio di contadini e il mio linguaggio quotidiano è il dialetto; ma non è questo il mio linguaggio poetico (quindi non ne sarei capace); inoltre voglio proporre con queste poesie un messaggio esistenziale di valori che vanno oltre i confini del territorio in cui sono nato e dove tuttora vivo, continuando, sia pure saltuariamente, il lavoro nei campi.La raccolta è divisa in tre parti: 1. “C’era una volta, momenti ”: presenta attività o momenti particolari della vita nei campi.2. “Riflessioni”: pensieri sulla realtà contadina...3. “C’era una volta, personaggi”: evidenzia personaggi particolari, a volte emblematici, a volte divertenti di un paese di campagna. Alcuni di questi testi sono stati scritti in particolari momenti celebrativi e prendono spunto scherzosamente da poesie (mi perdoni Leopardi!) o canzoni celebri.Le illustrazioni, compresa l’immagine di copertina, sono riproduzioni di alcune opere “intarsi di foglie secche” dell’artista padovano Lanfranco Antonello, tranne “Contemplazione”, che è la riproduzione di un dipinto della pittrice castellana Manuela Turetta e “Il lupo solitario” che è della pittrice castellana Mara Mazzoccato.
(L’autore)
***
«C’era una volta, vita nei campi» presenta poesie ambientate nella passata società contadina, espresse con il ricordo della narrazione popolare che aveva il suo luogo tipico nei «filò», cioè le veglie nella stalla dopo cena nelle serate invernali.La raccolta è divisa in tre parti: «C’era una volta, momenti», «Riflessioni», «C’era una volta, personaggi».Il filo conduttore è l’antica solidarietà contadina, che ora è quasi scomparsa.
Piero Bonora è nato a Vedelago (TV) nel 1943 e vive a Castelfranco Veneto. Dopo la laurea in filosofia ha insegnato prima alla scuola media, poi alle superiori. Ha già pubblicato Fantasmi per lo psicanalista, Albatros editrice e Terra Promessa, Aletti editore. e-mail: pierobonora@alice.it Gli autori delle illustrazioni sono: Mara Mazzocato (Il lupo solitario), Manuela Turetta (Contemplazione), Lanfranco Antonello (l’immagine di copertina Il filò e tutte le altre, che sono quadri realizzati con intarsi di foglie secche).
Autore:Piero Bonora
Titolo: C’era una volta, vita nei campi ( Poesie )
Editore: Aletti
EBook
Prezzo: € 5,49
Isbn: 9788859102991
Diventa nostro amico su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
Seguici su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Televisivo Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|