| «Mi piace molto la forma del racconto perché mi ricorda le sonate, mentre un romanzo è una sinfonia, perché ha vari temi che ricorrono, ci sono più strumenti, più personaggi, più storie.
Il romanzo che sto scrivendo adesso, per esempio, è un simpatico esperimento in questo senso, perché è un grande romanzo che quando sarò arrivata alla fine misurerà non meno di quattrocento pagine, forse di più. Una storia che si svolge in quaranta anni, dal sessantasette ai giorni nostri, eppure costruita come un insieme di racconti chiusi, in cui vengono considerate annate nodali per i personaggi e anche per la vita dell’Italia in generale, come il sessantasette appunto, il settantasette, l’ottantasette, il novantasette. Tutti questi anni vengono raccontati attraverso racconti, sempre con gli stessi protagonisti, in momenti diversi della loro vita. Quindi questo libro è una fusione di racconto e di romanzo, è come se si arrivasse nel pieno di una sinfonia passando attraverso l’esecuzione di tante sonate. Quindi, sì, mi piace moltissimo la forma del racconto, perché costringe all’essenzialità, a una sobrietà, ad una economia per la quale cadono i superflui, ma allo stesso modo mi piace anche il romanzo, che invece è un grande contenitore accogliente, in cui possono stare dentro più cose, anche le digressioni».
(Dalla rivista Orizzonti n.41)
La rivista si trova qui: http://www.rivistaorizzonti.net/puntivendita.htm
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