| A cinquant’anni dall’uscita di “Un giorno d’impazienza”, primo romanzo di Raffaele La Capria, l’editore minimum fax di Roma presenta ai lettori italiani un nuovo, intelligente ritratto del grande narratore napoletano. Diciassette libri di successo, rivisitati adesso in diciassette puntuali capitoli di riflessione e di saggia ermeneutica esistenziale, attraverso i percorsi, le scelte, le contraddizioni, i sentimenti, le ideologie di un uomo che ha sempre avuto il coraggio e l’onesta intellettuale di essere se stesso.
“Cinquant’anni di false partenze, ovvero l’apprendista scrittore”, questo il titolo del singolare volume di saggi che minimum fax dedica all’autore de “Lo stile dell’anatra”. Opera che mette in luce la natura stessa –profondamente artigianale e libera – del fare scrittura, del raccontare storie. Che s’interroga sui presupposti esistenziali che sono alla base di ogni opera d’arte e ogni momento espressivo attraverso i suoi passaggi nel tempo. Dietro ogni narratore c’è sempre un mondo reale, tangibile, polifonico, assolutamente enigmatico, del quale il tratto letterario cerca di restituirci riflessi e vocazioni. Un profilo da scovare come tra ombre e meditazioni, che La Capria analizza attraverso i ricordi, il passato, il vissuto, e tutto quello che ha determinato le sue consapevolezze di persona e di artista. Ogni libro si trasforma pertanto in una falsa partenza verso una direzione narrativa ben precisa, la radice primigenia di una volontà personale. Raffaele La Capria ha alle spalle cinquant’anni di raffinate sperimentazioni, cinquant’anni di “false partenze”, consapevole che ogni partenza presuppone sempre inevitabilmente un ritorno, un recupero d’identità, una ricerca di sé stessi e della propria forma interiore. «Avrei dovuto intitolarlo “Libro delle Intenzioni” – confessa l’autore nella prefazione al libro – perché più che un’analisi di ciò che ho scritto è venuto fuori un resoconto delle mie intenzioni prima di scrivere, o del processo attraverso il quale sono arrivato a scrivere, o del progetto che avevo in mente quando scrivevo».
Un testo completo, avvincente, estremamente leggibile, arricchito dagli interventi di Raffaele Manica e Alfonso Berardinelli.
(Recensione di Luigi La Rosa, pubblicata su Orizzonti n.20 – Novembre-Febbraio 2003)
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