| In occasione dell’11° anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle
giovedì 13 settembre ore 20.30
presso il centro cultura di Nembro Piazza Italia
Presentazione del romanzo “Come briciole sparse sul mondo”, 2012, Aletti Editore
di Aurora Cantini, poetessa e narratrice bergamasca
La tragedia che ha sconvolto il mondo vista da chi era dentro la Torre Nord,
protagonista una ragazza italiana partita dalla Valle Brembana e il suo viaggio negli States
Interverranno, oltre all’autrice, Cristiano e Mariangela Gardani, di Sant’Omobono Terme, testimoni oculari della tragedia a New York.
Durante la serata verranno proiettate le immagini scattate dal nembrese Cesare Marcassoli, emigrato in America e ora in Canada, tra i primi a giungere sotto le Torri per portare soccorso e rimuovere le macerie.
Con lui il fratello Mario Olivo, che era stato coinvolto nella costruzione delle fondamenta delle Torri nel lontano 1969.
Moderatore della serata Tullio Carrara.
***
TRAMA DEL ROMANZO - A dieci anni dall’11 settembre 2001, Aurora Cantini tenta di dare voce, con questo romanzo, alle migliaia di morti, uomini e donne mai più tornati a casa, raccontando la tragedia dal di dentro: dal punto di vista di chi, in quell’ammasso arroventato di lamiere, si è visto stroncare ogni sogno, ogni possibilità di aggiungere un altro giorno alla propria vita. Tra loro, c’è anche Luisella, una semplice ragazza di montagna, con un’esistenza segnata da dolori e lutti, che riceve in dono un viaggio negli States. Dall’umile ambiente contadino delle valli bergamasche si ritrova così nell’abbacinante acciaio della società globalizzata delle Torri Gemelle.
Grazie a questa lontananza, Luisella forse avrà la possibilità di coronare il suo sogno d’amore con un giovane, che soltanto in quel momento si rende conto di amarla. Ma per lei, e per tantissimi altri giovani allo sboccio della vita, non ci sarà nessun sogno, se non la consapevolezza di essere solo «Briciole sparse sul mondo».
”Come briciole sparse sul mondo” è una storia che parla di passato, di una realtà contadina che se ne va con la sua semplicità e i suoi valori, ma anche di futuro, di ciò che rimane, di speranza: la sola chiave che può aprire lo scrigno dell’umanità.
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