 | A differenza di “Experimetatre”, il primo libro di poesie edito da Lanfranco Cordischi, scritto sotto la suggestione della tradizione poetica occidentale, in particolare greca e latina, “Le sedici stagioni”, la nuova silloge poetica dell’autore, s’ispira piuttosto all’essenzialità della poesia giapponese e, in misura minore, cinese.
In “Le sedici stagioni”, nulla è espressamente detto, ma tutto è evocato con delle pennellate di colore; le emozioni non sono mai spiegate, ma soltanto suggerite: basti pensare, ad esempio, ad “Autunno 4”, dove il clima dei primi giorni di scuola è ricreato attraverso il ricordo dei pochi libri che, un tempo, gli alunni portavano in classe con sé, magari dividendoli con il compagno di banco, oppure “Estate 3”, dove i torridi pomeriggi estivi durante le vacanze fungono da trampolino di lancio per evocare il ricordo dell’autore, che da fanciullo era già in trepida attesa del Natale per i regali che avrebbe ricevuto.
“Le sedici stagioni” insomma, con le loro numerose allusioni, lasciano ampio spazio alla fantasia del lettore per ripescare, nella memoria, il proprio vissuto.
Lanfranco Cordischi (Roma, 1954) è laureato in Lettere classiche e specializzato in Archeologia. È Archeologo presso la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma.
Lanfranco Cordischi, “Le sedici stagioni” (Aletti Editore),
pp.44, Euro 12,00
ISBN 978-88-6498-884-9
Il libro è disponibile anche in versione e-book a €8,00
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