| Lucia Mezzalana alterna le personali pubblicazioni facendo uso a volte del verso e altre volte invece di qualificata prosa. Tuttavia, sia nel primo caso come nel secondo, è sempre se stessa, non si smentisce mai, poiché espone di continuo il proprio pensiero facendo vibrare le corde di toccante liricità, usando un linguaggio che pare venire dal profondo dell'animo.
Il volumetto "Dissolvenze" propone una quarantina di componimenti lirici suddivisi in tre gruppi, ispirati rispettivamente all'acqua, al ventre della montagna, ad un incontro.
Una ripartizione praticata soprattutto per evidenziare il particolare spirito di ciascuna silloge, per focalizzare la spiritualità di differenti percorsi, per sottolineare lo spirito di un messaggio. Come di consuetudine per la Mezzalana, queste poesie sono in generale di media lunghezza, ma ve ne sono anche alcune di molto, molto brevi, lapidarie, con una pregnanza che imprigiona l'essere intimo del lettore, che lo avvincono. È il caso di "Pioggia", di "Lacrima", di "Epilogo", che nella sintesi di dieci, quindici parole esternano con rigorosa puntualità l'essenza dell'argomento trattato.
(Articolo cura di Paolo Tieto, pubblicato su “La piazza”)
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