| La silloge poetica “Nostalgie d’orizzonti” (Aletti Editore)
di Anna Maria Gargiulo
consegue il II posto al Premio Letterario Internazionale Europa,
organizzato dall'Università della Pace della Svizzera Italiana
nella sezione libro edito.
La cerimonia di premiazione avverrà il 27 maggio 2012, alle ore 10.00
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"NOSTALGIE D'ORIZZONTI" - NOTE CRITICHE DEL LIBRO, A CURA DI ANTONIO CAROSELLA
La vaghezza del titolo intende sintetizzare, anticipandone il senso globale, l’intensità della poesia che si addensa in questa raccolta divisa in ben cinque sezioni (Stagioni, 8 Marzo, Commiati, Io attendo il Veniente, Nostalgia d’orizzonti), le quali, pur avendo in prevalenza una specifica inconfondibile unità tematica, si presentano come le singole parti di un discorso unitario sia nell’ispirazione che nel significato ultimo dell’intero libro. All’interno di tale struttura generale ciascuna sezione (tranne la prima, dove però l’interna divisione quotidiana in Alba, Giorno e Notte anticipa la scansione annuale delle Stagioni, e la seconda, che riassume nel titolo il tema della condizione della donna nelle ancor troppo diverse situazioni storico-culturali nel mondo contemporaneo) trae l’intitolazione dall’ultimo componimento in essa compreso. Artificio? Direi piuttosto: ricerca e sottolineatura dell’armonia celata nella successione delle singole indicazioni come riflesso di quell’armonia totale dello spirito ch’è l’oggetto ultimo della ricerca poetica tesa a superare le disarmonie del reale attraverso l’arduo tramite della parola. Non un espediente meramente formale, dunque, bensì la connotazione emblematicamente personale di un mondo e di una vita che vogliono redimersi dalle insanabili e inevitabili disarmonie della reale condizione dell’uomo.
Questa precisazione, preliminare al discorso di presentazione dell’opera poetica della Gargiulo, elimina il rischio di fraintendimenti e introduce e indirizza l’interpretazione della poesia difficile e adulta, profonda e densa, tutta impegnata a redimere il male e il dolore del mondo nell’intensità semantica della parola.
Ed è su questo terreno che l’ispirazione, pur muovendo da esperienza diretta, e quindi singola e personale, della dolorosa condizione dell’uomo nel mondo e nel tempo, si leva fino ad altezze vertiginose a contemplare dall’alto le miserie dell’esistenza reale e a reclamare per sé e per tutti i viventi il diritto alla felicità.
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