| «È da quando ero piccolo che ho questa abitudine di ammazzare il tempo in biblioteca. Per un bambino che non vuole tornare a casa non ci sono molti posti dove recarsi. Da solo non può andare nei caffè e neanche al cinema. Restano soltanto le biblioteche. Non paga il biglietto d’ingresso, e nessuno ha niente da dire se ci entra un bambino non accompagnato. Puoi sederti e leggere tutti i libri che ti pare. Quando tornavo da scuola, andavo sempre in bicicletta fino alla biblioteca del quartiere. Anche nei giorni di vacanza trascorrevo lì da solo molto tempo. Leggevo tutto quello che mi capitava sotto mano, romanzi, biografie, storia. Una volta letti tutti i libri per bambini, cambiai di scaffale e passai a quelli per adulti. Leggevo anche quelli che non capivo bene, dalla prima all’ultima pagina. Quando mi stancavo di leggere, mi sedevo in una cabina fornita di cuffie e ascoltavo i dischi. Non avendo nessuna conoscenza di musica, ascoltavo metodicamente, partendo da destra, tutto quello che trovavo».
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