| Trama:
Il racconto si snoda attraverso l'esperienza dei protagonisti che sognano un futuro sereno in una terra libera e si ritrovano a seguire l'incalzare degli eventi che coinvolgono l'intera popolazione tunisina, assetata di giustizia. Il profondo desiderio di giustizia e di libertà del popolo, messo a dura prova anche in paesi occidentali come l'Italia, sembra trovare uno spiraglio luminoso dopo la rivolta del nord Africa.
Il popolo tunisino, vittima di un dittatore senza scrupoli, stampella del mondo occidentale, si è ribellato e, compatto, grazie anche al sapiente utilizzo di social network come Facebook e Twitter, ha smascherato il crudele gioco del tiranno, divulgando al mondo intero i suoi tentativi di dura e feroce repressione. Questo popolo ci ha fornito un chiaro esempio di come si possa ancora sperare in un futuro di libertà dove le speculazioni finanziarie e la corruzione lascino il posto ad una corretta forma di democrazia.
Commento:
Un testo a metà strada tra romanzo e informazione, questo di G. Binda è soprattutto un libro che racconta, in modo molto sentito, gli eventi che hanno coinvolto l'intero popolo tunisino, per dimostrare al mondo intero come si possano cambiare le cose, anche quando la situazione appare quasi disperata e senza sbocchi.
Si tratta di un romanzo diretto, che esprime in modo chiaro il pensiero dell'autrice sui fatti accaduti in Tunisia ma anche sulla situazione italiana, senza censure né peli sulla lingua. Ne consegue che il resoconto può non apparire del tutto oggettivo, ma di certo traspare, con chiarezza, l'apprezzamento della Binda per il comportamento di un popolo che ha avuto il coraggio di ribellarsi, oltre al grande amore che lei dimostra, senza alcun pregiudizio, nei confronti dell'umanità intera.
L'autrice, attraverso numerose foto, citazioni di articoli e video, spiega chiaramente al lettore cosa è accaduto e quanta importanza abbiano assunto, nella rivolta, i social network, spesso demonizzati ma - in certe situazioni - veicolo principale per far filtrare la realtà dei fatti, quando i governi stravolgono le cose a beneficio delle altre potenze straniere.
Solo nelle prime pagine si avverte la presenza della protagonista, che dà l'avvio alla storia, poi però il libro prosegue quasi per conto suo, come se la trama fosse travolta anch'essa dagli eventi, cosicché sono solo questi a risaltare, portando tutto il resto (la parte di romanzo e la stessa presenza dei protagonisti) in secondo piano.
Uomini liberi è un testo molto intenso, a tratti eccessivo, ma da cui traspare tutta la rabbia provata dal popolo oppresso e dai suoi sostenitori, ma anche la speranza che le cose, se davvero si è pronti a lottare, possono cambiare.
(M.G.)
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