| Come recita il titolo, questo libro scritto da Stuart Kelly e pubblicato da Piemme, fa un elenco di libri che, per vari motivi sono andati perduti per sempre. Qualche esempio?
L'unica raccolta completa delle tragedie di Eschilo andò bruciata con il resto della biblioteca di Alessandria nel 640, a causa di un califfo che riteneva blasfeme le opere in contrasto con la parola di Allah e superflue le altre.
In preda a un delirio religioso, Gogol bruciò di propria mano il seguito di "Anime morte".
Le memorie di Lord Byron furono invece distrutte dal suo editore, spaventato dallo scandalo che avrebbero suscitato.
E così, in questo volume, Stuart Kelly passa in rassegna le decine di modi, tragici o bizzarri, in cui un capolavoro può scomparire.
«Sotto un certo aspetto - afferma l'autore - un libro perduto diventa molto più intrigante, perché vive nell'unica dimensione in cui un'opera può essere perfetta: quella dell'immaginazione».
Ma cosa accadrebbe che gli scrittori ascoltassero il suo consiglio?
(Dalla rubrica "Pillole" di Carlo Tetali, Orizzonti)
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