| La Collection Photo-texte era una collana editoriale che abbinava ai testi di Simenon le immagini scattate dai fotografi più in voga del momento e si proponeva così di creare una linea inedita di «fotoromanzi letterari» di atmosfera noir, destinati ad avere maggior presa sul pubblico. Ma, quello che avrebbe dovuto essere un successo, si rivelò invece un fiasco. La Collection nacque e morì con «La folle d’Itteville». Eppure, il racconto realizzato per l’occasione da Simenon, non era inferiore al resto della sua produzione; e le foto che lo corredavano, realizzate da Germaine Krull (al tempo già nota per aver immortalato le creazioni di moda di Sonia Delaunay, ma anche per aver siglato la pubblicità per Citroën e Peugeot), erano di alta qualità e sottolineavano in maniera spettrale le atmosfere create dal narratore belga. E soprattutto il protagonista di quella storia, il poliziotto G.7, era un personaggio che Simenon stava da tempo sperimentando come possibile alternativa a Maigret. E piaceva molto al suo autore, come sottolinea la studiosa Ena Marchi, in appendice alla prima edizione italiana di «La pazza d’Itteville» (editore Adelphi): «un giovane ispettore dai capelli rossi, timido, beneducato, quasi soave, che ricorda quel formidabile Rouletabile lanciato da Gaston Leroux con il celeberrimo “Mystère de la chambre jaune”, che Georges Simenon – ai tempi in cui, sedicenne, si faceva le ossa come reporter alla “Gazette de Liège – amava al punto da imitarne i tic e l’abbigliamento».
(Articolo pubblicato nella rubrica “Pillole”, rivista Orizzonti, a cura di Carlo Tetali)
Diventa nostro amico su facebook
http://www.facebook.com/paroleinfuga.it
Seguici su twitter
www.twitter.com/paroleinfuga
|