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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Dal libro al teatro: il romanzo «Gli angeli non sorridono a Natale» ( Aletti Editore ) di Gerardo Naclerio diventa uno spettacolo teatrale ( Appuntamento a Roma, il 10 marzo )

di Rassegna Stampa

ROMA
Sabato 10 marzo 2012
Ore 21
Casa del Popolo di Torpignattara – via B. Bordoni 50

Segnali Project e Cinzia Villari
presentano lo spettacolo teatrale:
«Gli angeli non sorridono a Natale»
(tratto dall’omonimo romanzo di Gerardo Naclerio, pubblicato da Aletti Editore)

Ingresso e cena: Euro 10
Info e prenotazioni: 06 2413265


Racconto in musica:
Il racconto in musica, perché di questo si tratta, nasce da un incontro: la parola di un libro, una voce narrante, le note musicali di un gruppo. Attrice e musicisti si sono ritrovati così a condividere e interpretare uno spazio comune – il romanzo originario – che hanno lasciato lievitare tra voce e suoni.

TRAMA DEL LIBRO
«… il giovane Jorge, un autentico perplesso che, come un pulcino nella stoppa, tenta, e forse vuole uscirne, ma...
Ecco il “fratellino” Valerio, il “figlio da nascondere”. Anche nei suoi scatti di dignità che rivendicano la purezza di un amore omosessuale, resta piegato come una vittima rassegnata, come una fiera braccata...
E poi gli altri personaggi che scivolano nel libro come maschere impotenti in fuga da se stesse: ognuno sembra recitare un copione scritto in una famiglia borghese, anche in occasione di un Natale “tappabuchi” definito “un pranzo tra parenti...nulla d’importante”.
Sì, nulla d’importante, alla maniera in cui una famiglia borghese, salvaguardando le apparenze (questa è la cosa “importante”) è in grado di banalizzare un evento in cui quella famiglia “crede” ma che fagocita nel suo “politically-correct”.
La famiglia Marsilio. “Tutti accomodati davanti al piatto degli antipasti... alle posate argentate e ai bicchieri delle grandi occasioni” dove il Signore è fatto oggetto di un “breve pensiero” e dove la riunione, evidentemente comatosa, torna a rianimarsi al momento di alzare i bicchieri.
Uno spaccato impietosamente realistico e vero quello che ci descrive Naclerio che, con questo lavoro, continua a ragionare e a sezionare la famiglia borghese.
Ma c’è l’epilogo Nadia.
È la sola capace di rompere il guscio e l’accerchiamento, non siede a pranzo, è fuori, è esclusa, è l’esclusa. È questa ragazza dai molti clienti, l’unica capace di dare un senso alla “memoria passionis” che le brucia nel cuore. Davanti a Svetlana, l’amica perduta, non esita: dobbiamo fare qualcosa. Per lei “l’altra” non è da abbandonare ma da includere. Dobbiamo fare qualcosa! Nadia è quella che ha preso sul serio le parole del marchese De Sade e, assentandosi “dall’ammucchiata natalizia”, come un “pennello” animato svela le nostre ipocrisie in un ordinario “Natale senza neve”.
Naclerio, insomma, ci racconta una storia, anzi, “la storia” di una famiglia, non di una saga, di un mito, o di una leggenda familiare, ma di una famiglia osservata in un solo irripetibile momento, quello del “pranzo natalizio” che ha il potere di mettere a nudo e di far affiorare le contraddizioni e le bassezze del nostro perbenismo».

(Stralcio dall’introduzione del libro a cura Roberto Sardelli)


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