| Stefano Pietri presenta il suo romanzo «Non credevo di trovarti su facebook»: una storia che nasce dal più famoso dei Social Network.
Un protagonista che grazie a Facebook ritrova un’amicizia, una “vecchia fiamma”, che lo coinvolge in una storia che si sviluppa sul rapporto che rinasce inaspettatamente tra i due, con un’altalena di emozioni, riflessioni, sensi di colpa e un po’ di mistero che sono gli elementi portanti del romanzo.
L’originalità che cattura il romanzo di Pietri è soprattutto Facebook, dove milioni di utenti condividono amicizie, gruppi di vario interesse e dove spesso ritrovano persone del loro passato tra cui amici d’infanzia, com’è accaduto al protagonista del romanzo.
Ma chi è Stefano Pietri e com’è nata l’idea di creare un romanzo legato a Facebook?
STEFANO PIETRI - «Io ho sempre amato scrivere. Ho cominciato da ragazzino, prima scrivendo testi per il gruppo in cui suonavo, poi poesie e racconti. Ho collaborato per diversi anni con un magazine sul web, scrivendo articoli di satira; successivamente ho conseguito il patentino di giornalista pubblicista. Ho pubblicato alcuni racconti e infine sono approdato al romanzo, con la pubblicazione di Uozzamericanboys nel 2007, mentre a Marzo del 2011 è uscito il nuovo libro, Non credevo di trovarti su Facebook, che, con mia grande soddisfazione, dopo sei mesi è già andato in ristampa.
L’idea del nuovo romanzo è nata da un’ispirazione, una fantasia venuta fuori all’improvviso. Il ritrovare su Facebook una persona della quale non si sapeva più niente da tanti anni e che comunque era rimasta viva nella memoria, nei ricordi forti di un bambino, ha partorito l’idea di una storia non certo unica, perché capita a molti di rincontrare vecchie fiamme dopo tanto».
La tua storia parla di un tradimento da parte del protagonista, sebbene felicemente sposato, che rimarrà infatuato da questa ragazza ritrovata dopo tanti anni. In verità è, appunto, una triste realtà dei social network. Credi che molte relazioni finiscano grazie a queste “amicizie digitali” di cui spesso ormai ne siamo vittime?
STEFANO PIETRI - «Appunto. Come ho appena detto questa è una realtà. Non so se definirla in assoluto triste. Lo è sicuramente quando si rovinano delle storie durature; in alcuni casi però, da quanto mi risulta, ci sono anche unioni che nascono proprio grazie a Facebook. Molte persone che hanno difficoltà a relazionarsi, tramite questo mezzo riescono a conoscere qualcuno con cui esprimersi per quello che sono, trovano il coraggio per venire allo scoperto e per fare un passo che altrimenti non sarebbero riuscite a compiere. E’ vero comunque che questo social network per alcuni può essere una continua tentazione. Credo però che dipenda molto dalla personalità, dalla serietà delle singole persone che approcciano Facebook. Insomma, qualcuno è più… predisposto degli altri!».
A volte penso che Facebook sia una linea per incontrare la persona giusta, o nei peggiori dei casi, per qualche “scappatella”. Credi che pubblicizzare gratuitamente il proprio romanzo su un Social Network possa avere dei riscontri positivi migliorandone la visualità e aumentando le vendite del proprio romanzo?
STEFANO PIETRI - «Sicuramente per chi non è famoso e non ha altri mezzi per farsi pubblicità, è un veicolo decisamente interessante. Ci sono molti autori su Facebook, molti gruppi di amanti della lettura e della scrittura, alcuni dei quali promuovono proprio gli autori sconosciuti. E poi anche le librerie e le biblioteche. Alcune mi hanno contattato, così come redattori di riviste online o blog e siti di settore, per fare una recensione al libro o un’intervista al sottoscritto, come in questo caso. (E approfitto dell’occasione per ringraziarti del tempo che mi stai dedicando). E’ chiaro poi che a livello di vendite non stiamo parlando di grandi numeri, però sicuramente, almeno nel mio caso, molte persone si sono interessate al romanzo, mi hanno contattato, hanno acquistato il libro e poi ne abbiamo discusso insieme. Credo sia anche molto piacevole e interessante per un lettore poter dialogare con l’autore di un libro e per questi avere dei ritorni, sia con giudizi positivi sia con critiche, che secondo me aiutano a crescere professionalmente».
Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo romanzo e come sei stato accolto in questo oceano di autori?
STEFANO PIETRI - «Avevo già un’esperienza di pubblicazione, quindi ho inviato il manoscritto ad alcune case editrici. Ho ricevuto proposte ed ho accettato quella che mi sembrava più ragionevole, in base anche alla serietà dell’editore, seguendo il consiglio di chi aveva già pubblicato con Aletti. Purtroppo ci sono piccole case editrici che fanno promesse che non vengono mantenute, facendosi oltretutto pagare dall’autore per coprire le spese di stampa, ecc., dietro omaggio di una certa quantità di copie del libro.
Gli altri autori sono rimasti favorevolmente colpiti dal mio romanzo, perché comunque anche loro sono su face book e quindi sono naturalmente attratti dalla trama, che si snoda attraverso le maglie del social network e della Rete. Chi l’ha letto l’ha trovato ben scritto e scorrevole e questo, detto da chi appunto scrive, mi ha fatto certamente piacere».
La domanda che pongo a tutti gli autori in questo periodo di “transizione” dal cartaceo al libro elettronico: libro tradizionale o eBook?
STEFANO PIETRI - «E’ vero che con l’eBook la distribuzione è più facile e i costi si abbattono, ma avviene esclusivamente online. La maggior parte dei lettori, tra questi anche il sottoscritto, ama leggere il cartaceo, sfogliarlo, catalogarlo. Ama le copertine, leggere la trama. Insomma la libreria è un luogo magico, con un’atmosfera difficile da trovare in altri luoghi. Vuoi mettere vedere file e file di libri, impilati o negli scaffali, cercarli per genere, per ordine alfabetico, vedere le copertine, riconoscere da queste l’editore o la serie… Insomma tutta un’altra storia rispetto al digitale. E’ chiaro che la comodità di avere un apparato contenente magari mille testi, scaricati a un prezzo sicuramente più accessibile se non gratuitamente, è evidente. Però dove c’è passione c’è anche altro. Il contenuto è chiaramente la cosa più importante, ma in questo caso la forma, il contorno, rivestono un ruolo molto importante. Pensiamo anche ai vecchi dischi, poi ai cd già meno attraenti, per finire con gli mp3… Sì, si può avere tantissima musica, selezionare e acquistare anche solo alcuni brani di un disco, ma il disco, appunto, dov’è?»
A quando il tuo prossimo romanzo?
STEFANO PIETRI - «Ci sto lavorando. Ho finalmente cominciato a mettere su carta (o meglio su PC) alcune idee che vagavano nella mia testa da qualche tempo. Non so quanto tempo ci vorrà, però credo più di quanto ho impiegato a scrivere il precedente, che è scaturito di getto, da un’idea improvvisa e così coinvolgente, che mi ha permesso di lavorarci anche di notte, senza accorgermi delle ore che passavano. La nuova storia credo sia più avvincente, c’è qualcosa di molto misterioso e quindi è più complessa anche la stesura. Vedremo quanto ci vorrà per completarlo».
Tre aggettivi al tuo romanzo.
STEFANO PIETRI - «Scorrevole me l’hanno detto tutti quelli che l’hanno letto. Sentimentale sicuramente perché tratta di una storia d’amore. Toccante per chi ci si è immedesimato, almeno così mi è stato riportato. Emozionante me l’hanno scritto alcuni e, tra i vari complimenti che mi sono stati fatti, questo credo sia il più bello e gratificante».
Un consiglio che vuoi lasciare a tutti gli esordienti.
STEFANO PIETRI - «Innanzitutto far leggere il libro a qualcuno che non sia condizionato da amicizia, parentela, ecc., in modo tale da avere un giudizio sereno e sincero. E poi, se davvero credete veramente in quello che avete scritto, insistete con il proporlo agli editori piccoli e grandi e poi partecipate ai vari concorsi per inediti. Ce ne sono diversi e, sicuramente, se andrà bene, la soddisfazione sarà davvero tanta. Non cedete alla tentazione di veder pubblicata una propria opera dietro pagamento. Rischierete di non sapere mai se e quanto vale quello che avete scritto».
Link dell'articolo
http://www.torinolibri.it/2012/02/intervista-stefano-pietri-a-spazio-esordienti-facebook-e-lindissolubile-legame-con-lamore/
Diventa nostro amico su facebook
http://www.facebook.com/alettieditore
Seguici su twitter
http://www.twitter.com/alettieditore |