| Lo scrittore ceco Franz Kafka, autore di libri memorabili come «La metamorfosi» e «Il processo», è considerato a ragione uno degli scrittori più grandi vissuti tra ‘800 e ‘900.
Kafka, di indole mesta e triste, aveva uno strano rapporto con il cibo: per sentirsi più in sintonia con la natura, egli si obbligava a severi digiuni, e per di più evitava di mangiare carne e di bere alcolici.
Oltre al rigido regime alimentare, l’artista praticava diversi sport (tra cui nuoto, corsa e ginnastica a corpo libero) e finì per diventare terribilmente magro e ossuto, al punto che lui stesso affermava di se stesso: «Sono l’essere umano più magro che conosca.
Pare che le privazioni, cui Kafka si sottoponeva a tavola, lo indussero ad una inevitabile attrazione (o forse invidia) nei confronti delle persone che mangiavano con gusto; tant’è che nella sua produzione letteraria si trovano oltre 500 citazioni di cibi.
Dalla rubrica «Pillole», Rivista Orizzonti, a cura di Carlo Tetali
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