 | Oggi l'insegnante ennese Speranza Messina presenterà il suo primo libro di poesie dal titolo “Oggi come ieri”. Questo pomeriggio, la Libreria Minerva del centro storico ennese sarà teatro di un evento letterario: alle ore 18 la scrittrice Speranza Messina nata ad Enna, dove ha vissuto sin da piccola, emozioni che ha nascosto nel profondo del cuore, determinando in lei un’indole pronta a gioire ma incline alla malinconia, incontrerà, presso la sala di lettura dell'esercizio dei fratelli Castellana, i cittadini per presentare la sua prima raccolta di poesie, dal titolo Oggi come ieri, edita da Aletti.
Le 49 poesie sono dedicate all'infanzia dell'autrice; in codesta prima pubblicazione racconta l'emozioni della sua infanzia a Galati Mamertino, città natale del padre; i ricordi delle sere d'estate e le notti trascorse ad osservare “il mondo”, come ella racconta tra i versi di “Infanzia – una finestra sul mondo”, dalla finestra di casa della nonna. In chiusura del volume, l'editore ha voluto inserire “Se avessi saputo”, poesia vincitrice di un concorso nazionale.
Dopo aver conseguito la maturità, l'insegnante Messina ha vinto il concorso magistrale ed insegna dall’età di 18 anni nella scuola pubblica ennese. Ha approfondito con gli studi argomenti filosofici e psicologici, ed assolve con dedizione al delicato compito di educare le giovani generazioni.
Il contatto con i suoi giovani alunni ha reso il suo animo sensibile alle varie problematiche della società, e i suoi alunni, nel tempo hanno raggiunto traguardi importanti. Per hobby ha iniziato a scrivere filastrocche. Oltre ad aver decantato la bellezza della sua Enna, via via ha trattato nelle sue riflessioni temi sociali, filosofici, religiosi, per placare esigenze dello spirito, per interpretare in modo singolare eventi e situazioni della sua vita e non. Attualmente insegna presso il IV circolo elementare “Francesco Paolo Neglia di Enna bassa”. Ama cantare e fa parte della corale polifonica “Maria SS. Della Visitazione” del Duomo di Enna.
(Da www.ilgiornaledienna.it, del 30 Novembre 2011 – Articolo di Vittorino Vetri)
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