| L’immagine che abbiamo di Eugenio Montale è quella di un uomo schivo, che non amava essere chiamato poeta né attribuiva nessun merito speciale alla sua opera, tant’è che, quando seppe di aver vinto il Nobel per la Letteratura, con autoironia dichiarò:
“Dovrei dire cose solenni, immagino. Mi viene invece un dubbio: nella vita trionfano gli imbecilli. Lo sono anch’io?”.
(Articolo pubblicato su Orizzonti n. 34, nella rubrica Pillole, a cura di Carlo Tetali)
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