| Anche sullo scrittore Pirandello sono legati alcuni aneddoti. Vi presentiamo gli stralci di due episodi, raccolti daMassimo Giardina e pubblicati sul sito della Scuola Holden di Baricco.
Un giorno, dopo la fine della prima guerra mondiale, Luigi Pirandello chiese al figlio Fausto cosa volesse fare, se continuare a impegnarsi negli studi o se iniziare a lavorare. Il figlio rispose che avrebbe voluto fare il pittore.
Pirandello rimase in silenzio per qualche secondo fissando il vuoto, poi, senza scomporsi disse: «D’accordo, ti manterrò per tutta la vita».
Il secondo aneddoto riguarda il suo rapporto con la casa.
Luigi Pirandello, si sa, non aveva un grande amore per la casa. Dopo il ricovero definitivo della moglie in una clinica psichiatrica, visse quasi esclusivamente in albergo. L’unica casa che ebbe di sua proprietà a Roma, la volle arredata come una camera d’albergo.
Non c’era un oggetto che rivelasse un’abitudine domestica o un mobile che la personalizzasse in maniera evidente: non c’erano foto sulle due ordinatissime scrivanie su cui lavorava, non c’erano ritratti appesi alle pareti, non c’era nulla che riconducesse a una qualche forma di vita famigliare.
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