| Abbiamo ricevuto il volume "Labari e lacerti" e la valutazione data in senso tecnico ed estetico è positiva.
Molto bene ‘interpretato’ il significato e la realtà della scrittura poetica in "Le voci della poesia".
Fra i testi indubbiamente riusciti citiamo "Oscuro presagio", ove la premonizione acquista nella seconda strofa un valore metafisico.
C’è anche una vicinanza in certe liriche alla classicità, intesa come lessico e sintassi, per esempio "Ciò che potevo ho dato" oppure "Uomo e mare": si vedano taluni costrutti ‘com’io non sono’ (v. 4); così dicasi dei troncamenti, che troviamo in ispecie ne "Il navigante".
Quindi fantasia e forma sono espresse in modo opportuno.
La redazione dei ‘quaderni padovani di poesia e tecnica’.
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