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Info sull'Opera
Autrice:
Rivista Orizzonti
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
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Musica - PAOLA TURCI, La ragazza con la chitarra. ĢIl mio sogno č farmi produrre un disco da Battiatoģ.

di Rivista Orizzonti

Artista poliedrica, Paola Turci ha lasciato che il suo talento confluisse in più campi artistici, pur esplicandosi principalmente nella musica.
Nata a Roma il 12 Settembre 1964, esordisce nel 1986 partecipando al Festival di Sanremo con «L’uomo di ieri», brano scritto da Mario Castelnuovo. Parteciperà ancora al Festival nei tre anni successivi vincendo il Premio della Critica con le canzoni «Primo Tango», «Sarò bellissima», «Bambini», brano, quest’ultimo, che le farà ottenere un primo posto nella sezione emergenti del 39° Festival di Sanremo. Nel 1990 sale per la quinta volta sul palco dell’Ariston con «Ringrazio Dio», e in contemporanea esce l’album «Ritorno al presente». Nell'estate del 1991 con i Tazenda si guadagna la vittoria al Cantagiro, e nella stessa estate con il brano «E mi arriva il mare» duetta con Riccardo Cocciante. Nel 1993 partecipa per la sesta volta al Festival di Sanremo con il brano autobiografico «Stato di calma apparente». Incide per la Bmg il disco «Ragazze», che comprende il brano «Io e Maria», scritto da Luca Carboni. Sempre nello stesso periodo, grazie alla sua partecipazione all’album «Innocenti evasioni» (tributo all’opera di Lucio Battisti) eseguirà una cover di «Ancora tu».
Paola torna sulle scene dopo due anni di silenzio, dovuti ad un grave incidente automobilistico di cui è vittima, dal quale esce fortunatamente incolume ma parzialmente ferita al volto, nel 1995 con «Una sgommata e via», album dalle influenze rock che prende il titolo dall’omonimo singolo scritto per lei da Vasco Rossi. Nel 1996 si celebrano i dieci anni di carriera dell'artista con la raccolta «Volo così 1986-1996». Un anno dopo, viene pubblicato «Oltre le nuvole», album di cover inglesi degli anni Ottanta e Novanta, che si aggiudica il Disco di platino. Dopo il successo del precedente album, nel 2000 tenta la stessa formula con l’album «Mi basta il paradiso», che comprende anche alcuni brani inediti, come «Sabbia bagnata», canzone scritta con l’amica Carmen Consoli. Nel 2002 si riproopone come cantautrice con «Questa parte di mondo» e nel 2004 celebra i diciotto anni di carriera con il primo disco live «Stato di calma apparente». Nel 2005 esce «Tra i fuochi in mezzo al cielo», album che affronta temi sociali e civili, fino ad arrivare alla tragedia dell’occidente in «Rwanda», brano che si è aggiudicato il premio Amnesty Italia 2006. Nel 2007 si esibisce dal vivo assieme a Max Gazzè e Marina Rei nel tour «Di comune accordo», accompagnata anche dal violino di Andrea di Cesare.
Il 2009 rappresenta un anno di novità con attività artistiche che vanno oltre l’ambito strettamente musicale: pubblica presso la casa editrice Rizzoli il romanzo «Con te accanto», scritto insieme alla scrittrice Eugenia Romanelli ed inoltre conduce «La mezzanotte di Radio Due», trasmissione di intrattenimento notturno, pur continuando ad occuparsi di nuovi progetti musicali: esce, infatti, il singolo «La mangiatrice di uomini» che anticipa «Attraversami il cuore», primo album di una trilogia. Ad aprile 2010 Paola Turci pubblicherà il secondo capitolo della trilogia, «Giorni di rose», un album declinato al femminile che conterrà brani interpretati in duetto con Fiorella Mannoia e sette inediti scritti da altrettanti cantautrici.

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Domanda - Hai partecipato per ben dieci volte al Festival di Sanremo. Pensi che ancora oggi sia una buona occasione per farsi conoscere?

«Sanremo è molto cambiato in questi anni, anche se rappresenta sempre un momento importante della musica italiana soprattutto per chi è ancora agli inizi: è un’ottima occasione per farsi conoscere e mostrare i propri lavori».

Domanda - Canti accompagnata dalla tua chitarra da diversi anni, ma la passione per la musica quando è nata?

«Ho cominciato a cantare a tre anni, seguendo le orme di mia madre, che aveva la passione per il canto. Ascoltandola ed avendo la capacità di imparare facilmente le canzoni, finita la maturità mi sono resa conto che quella sarebbe stata la mia strada».

Domanda - Hai duettato con grandi nomi del panorama musicale italiano. Con chi ti piacerebbe duettare in un prossimo tour?

«Devo dire che mi sono tolta tante soddisfazioni in questi anni! Ho avuto il piacere di condividere il palco con grandi artisti: ho cantato insieme a Max Gazzè, Marina Rei, Carmen Consoli, Riccardo Cocciante, Vasco Rossi (con lui ho avuto anche collaborazioni a livello discografico), e tanti altri. Probabilmente c’è un artista che mi è rimasto nel cuore, che ho incontrato, che stimo e che ho sempre amato da quando avevo sedici anni. Sto parlando di Franco Battiato. Ho avuto anche modo di cantare insieme a lui, ma ho un sogno, e spero che possa realizzarsi un giorno: farmi produrre un disco da lui! Sarebbe la ciliegina sulla torta…».

Domanda - Hai debuttato come scrittrice, con un romanzo scritto insieme a Eugenia Romanelli, scrittrice e tua amica. Mi vuoi parlare di questa esperienza?

«È stata una esperienza carica di emozioni perché mi ha dato la possibilità di entrare in un mondo a me sconosciuto, completamente nuovo e quindi molto stimolante. Ho potuto vedermi sotto un’altra ottica, e questo mi è servito per capire quali sono le mie forme interiori e per ritrovare quella dimensione giusta e necessaria per poter scrivere un altro romanzo».

Domanda - Nel 2006 hai realizzato insieme al ballerino Giorgio Rossi uno spettacolo particolare, dove le tue melodie sono state trasformate in gesti e movimenti coreografici. La danza può aiutare a comunicare, in qualche modo, quello che le parole non dicono?

«Intanto sono contenta e lusingata di trovarti così preparata su tutte le mie esperienze! Per me, le piccole cose che realizzo, come appunto lo spettacolo che hai citato, sono belle ed importanti. Lo spettacolo si chiama “Cielo” e in esso io e Giorgio Rossi, che è un ballerino dalla sconfinata creatività, proviamo a fondere insieme due forme espressive apparentemente lontane. Noi siamo la prova lampante che i gesti ed i suoni possono diventare una cosa sola e raccontare un’unica storia. In “Cielo”, che, come dice il sottotitolo, è uno “Spettacolo per un corpo sonoro ed una voce danzante”, c’è la commistione di due forme espressive, che s’incontrano ed entrano proprio in comunione, dando la possibilità a chi è predisposto ad aprire l’anima e abbandonarsi al sogno, alla magia all’emozione, di emozionarsi davvero».

Domanda - Nel 2009 hai condotto alla radio un programma notturno; che pubblico è quello della notte?
«È un pubblico molto riflessivo, che sa ascoltare ed arriva al nocciolo della questione. Per me è stata una grande occasione per aggiungere una nuova e importante esperienza nella mia vita. Ho avuto il privilegio di intervistare grandi personaggi - giornalisti, politici, intellettuali - come Arnoldo Foà e Dario Fò. Arnoldo Foà mi ha colpita in particolar modo, perché è dotato di grande cultura e a novantatre anni è un uomo dalla lucidità incredibile. È stato un bel viaggio, ma purtroppo è durato poco e mi manca, perché poi la radio diventa una droga».

Domanda - Ad Aprile 2010 è uscito l’album Giorni di rose. A quale canzone di questo nuovo lavoro sei maggiormente legata?
«Non ci sono canzoni alle quali sono particolarmente legata, tutte hanno una storia da raccontare e mi hanno fatto vivere un’emozione. Ognuna esiste a prescindere dall’altra. Per tutte le canzoni che ho scritto, anche quelle venute meno bene, provo tenerezza e rispetto».

Domanda - Un’ultima domanda: programmi futuri?
«Devo portare a termine il progetto musicale, cominciato ad ottobre con l’uscita del disco Attraversami il cuore, il primo di una trilogia. Il secondo disco, uscito ad aprile dello scorso anno, è scritto al femminile. Il terzo, che uscirà prossimamente, parlerà del mondo. E poi continuerò con i concerti, se non ci saranno altre strade da intraprendere».


(Articolo di Loredana Rizzo, pubblicato su Orizzonti n. 39)



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