| La poetica di Gianni Calamassi è riflessione sugli eventi; egli ci propone attraverso liriche altamente descrittive, immagini ed emozioni che lui “cattura” in uno stupendo cantico poetico.
La parola dell’autore, prende il sopravvento, riuscendo da sola a levigare il pensiero soffermandosi in quei “nodi” che la vita ci propone senza scelta e cercando così nella matassa delle emozioni, quella linea che conduce alla verità sul dubbio.
Rimembranze e constatazioni del vissuto, dove fra le righe, Calamassi ci conduce a sentirne gli odori, le voci, a notarne i colori di quel mondo che intorno a lui danza in preda al bene e al male, al sogno e alle realtà.
Non vi è banalità nelle sue poesie che anzi, sono costruzioni del senso e del ruolo che l’essere umano si presta a vivere ogni giorno, e questo lo fa con delicatezza, quasi un bisbiglio attraverso le giuste metafore e quelle figure retoriche che rendono “ricco” e reale il movimento del suo pensiero che nel lettore si trasforma in voce dell’autore.
Poesie suggestive che il poeta ci propone con estrema eleganza del verso portando in superficie quell’introspezione che diventa rimando di specchio dove riflettono uomini e donne, dolori e gioie, dove il pensiero e il ricordo viaggiano in compagnia della speranza e di un’attesa dell’evolversi del tempo.
La lettura di questa silloge, farà riflettere e molti s’ identificheranno nelle parole , poiché Gianni Calamassi ha preso dal mondo circostante l’essenza, catturando dipinti, istanti, lacrime e sorrisi, ci porterà l’eco del mare, albe in dissolvenza, ci saranno ombre e silenzi e occhi grandi da ricordare.
Un poeta che ha chiuso dentro ad un volume la vita stessa e quelle “PAROLE RUBATE” all’essenza del vivere terreno.
Marzia Carocci – su Oubliette Magazine il 5/10/2011
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