| Andrea Brenta, eroe del Risorgimento comasco, Giuseppe Mazzini, Dante Alighieri. Tre uomini diversi per formazione, estrazione sociale, cultura, ma uguali nell’anelito alla libertà e all’indipendenza dagli oppressori e all’”utile della patria”, tre persone disposte a sacrificare se stessi nel nome del bene comune. Di loro tre si è occupato Giovanni Casaura, docente di italiano e latino a Como, membro del comitato direttivo de «La Dante» di Como. Casaura ha inoltre ottenuto di inserire nel programma delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, organizzato a Como il 22 ottobre 2010 dal comitato de «La Dante», l’eroe risorgimentale comasco Andrea Brenta. Brenta fu epigono di Giuseppe Mazzini, di cui accolse appieno ogni sollecitazione a lottare contro il potere austriaco nel Lombardo-Veneto, e pagò con la vita (fu fucilato a 36 anni l’11 aprile 1849 a Como) il suo impegno a liberare la Valle d’Intelvi. Quest’anno, proprio in omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, Giovanni Casaura ha voluto dare una veste grafica unitaria all’interessante lavoro svolto dagli alunni della III B del liceo classico Volta di Como e dall’insegnante di storia e scrittrice Armanda Capeder che ha pubblicato, nel 1997 e in seconda edizione nel 2008, il libro «L’uomo dei due laghi-Vita straordinaria di Andrea Brenta, patriota», Editore Dominioni, 141 pag., 10 euro). I due preziosi contributi, che meritano di essere letti per comprendere come il Risorgimento coinvolse i più ampi strati della popolazione, anche lariana, sono stati inseriti nel libro «Andrea Brenta- Patriota comasco del Risorgimento», curato dallo stesso Casaura ed edito da Aletti Editore, 54 pag., 12 euro. Ma Dante cosa c’entra? C’entra molto perché Casaura ne ha analizzato l’importanza per Giuseppe Mazzini nello stesso libro su Brenta e nell’opuscolo «Dell’amor patrio di Dante - di Giuseppe Mazzini».
«Nel Convivio, Dante - scrive Casaura – sembra avere consapevolezza della comune identità italiana tanto è vero che in quest’opera e nella Commedia, destinate ad un pubblico ampio ed eterogeneo, usa il volgare». Tutto si unisce.
(Carla Colmegna, La Provincia, 17 marzo 2011)
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