| A dispetto del modo serioso con cui siamo stati abituati a studiare la letteratura italiana, vi è un approccio alternativo proposto nel libro “Storia (parecchio alternativa) della Letteratura Italiana” dalla professoressa fiorentina Antonella Landi.
Ad esempio, riuscite a immaginare Dante (quello della “Divina Commedia”) che rideva di continuo nella sua vita
quotidiana e “bisbocciava mezzo ubriaco in osteria sfidando gli amici con rime poco ortodosse ispirate alle loro mogli”? Oppure “Petrarca, saputello e sempre roso dall’invidia, amico di quel simpatico sporcaccione di Boccaccio, che amava le donne carnose e carnali e a loro dedicava le sue novelle?”
Anche Foscolo ci viene presentato come uno che amava le donne, specie se sposate: uno sciupafemmine che ne conquistava una dopo l’altra.
Ci sono poi le leggende tramandate a generazioni di studenti e i dubbi irriverenti: “D’Annunzio, poi, quella costola se la tolse davvero?”.
I mostri sacri della Letteratura vengono così messi a nudo, con le loro debolezze - tanto da sembrare molto simili ai comuni mortali - e suscitano, in chi legge, qualche sorriso che sfocia in risata. Assolutamente divertente...
Dalla rubrica "Pillole" di Carlo Tetali, pubblicata sulla rivista Orizzonti
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