 | Chi di noi non è mai stato innamorato? La domanda è solo un pungolo retorico. E la replica è ovvia. Nessuno. Ma se mai alcuno dovesse rispondere “Io”, non fa altro che contestare a se stesso un'ineludibile verità.
Già il nostro primo respiro è un atto d'amore, per la luce, per la vita, per il mondo che ci cinge e un istante dopo, aperti gli occhi ancora appannati, per quella stupefacente creatura che ci ha generato. E quello è amore profondo, incondizionato, senza limiti di spazio e di tempo. Un mutuo scambio di tenerezze, una circolarità di sentimenti che si rinnova e si alimenta in ogni parola, in ogni carezza e, perfino, in ogni malumore.
Ma l'uroboro Junghiano del rapporto d'amore madre-figlio è solo l'inizio, il primordio di un'infinita sequela d'atti d'amore che si conseguono, giorno dopo giorno, nel nostro arco vitale.
Stralcio tratto dalla Prefazione di Valentina Meola
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