| “Questo libro sarà un bestseller” è il primo romanzo di Debra Ginsberg, editor freelance, critico letterario e autrice di memorie. In Italia ha già pubblicato con Tea “Mio figlio Blaze” in cui affrontava il tema sul confine tra normalità e diversità, originalità e patologia.
Già dalle prime pagine il romanzo appare una trasposizione del bestseller “Il Diavolo veste Prada” di Lauren Weisberger, con un salto di ambientazione: dalla moda all’editoria.
Sulle orme della Weisberger, ex assistente di Anna Wintour (di Vogue Usa), prendono vita due romanzi scritti entrambi da ex assistenti di due figure femminili tra le più potenti e discusse del settore editoriale.
Uno è “Because she can” di Bridie Clark, la quale è stata assistente di Judith Regan, ex direttrice della Judith Regan Books (che fa parte dell’impero editoriale di Rupert Murdoch).
L’altro è “Questo libro sarà un bestseller” di Debra Ginsberg, dove la boss diabolica è Lucy Fiamma, personaggio ispirato a Sandra Dijkstra - una delle agenti letterarie più influenti in Usa e famosa per il terrore che incute alle dipendenti.
“Questo libro sarà un bestseller” è anch’esso un ritratto del lato oscuro del business editoriale e, al tempo stesso, una satira sulle perversioni del potere. Una buona commistione di dramma e commedia, in una miscela esplosiva di mistero, sentimenti e ironia, sulle falsità del mondo editoriale.
Angel, la protagonista, è un’accanita lettrice e lavora in una libreria vicino San Francisco. In seguito alla chiusura del negozio, sarà costretta a cercarsi una nuova occupazione e incoraggiata dal fidanzato Malcolm, aspirante scrittore, si candida come assistente di Lucy Fiamma, una famosa agente letteraria.
Angel non ha esperienza diretta nel campo, ma ottiene il posto per la sua conoscenza del mercato editoriale e dimostra presto un notevole fiuto nello scovare romanzi di successo. Il lavoro, seppur entusiasmante, comincia ad assorbirle ogni minuto libero ed ogni energia, a scapito della sua vita privata. Le cose si complicano quando entra in scena un affascinante e promettente scrittore, e poi ancora di più quando un anonimo comincia a spedire ad Angel i capitoli di un romanzo che pare ricalcare la sua vita...
Ritroviamo qui il personaggio del “boss” al femminile, che ha talento e fiuto per il business ma non conosce il confine tra lavoro e vita privata. Il suo motto sembra essere: lavorare sempre e comunque. Lucy Fiamma è egocentrica, a volte volgare, tirannica, di indole velenosa e volubile, in grado di trasformare la vita dei suoi dipendenti in un vero inferno, compresa quella di Angel. Intorno a lei, infatti, gravitano assistenti giovani costretti a lavorare ad orari impossibili e a soddisfare le richieste più eccentriche.
E ritroviamo anche l’eterno dualismo carriera/famiglia.
La seconda domanda del colloquio di assunzione alla timida e ingenua Angel Robinson è: «Sei sposata? Non avrai intenzione di avere figli? Non posso perdere soldi e tempo».
A interpretare questo mondo ci aiuta Jerome Weeks, per 15 anni critico letterario del quotidiano Dallas Morning News, e ora blogger tra i più accreditati del settore. «È il sistema che è strutturato in modo da sfruttare il più possibile le giovani che entrano nel mondo del lavoro. Nei book party ci sono assistenti con lauree in letteratura che servono i drink. Ma è anche vero che si richiedono ai redattori delle case editrici, agli editori e agli agenti letterari, lavori impossibili in tempi ridicoli – commenta Weeks e aggiunge – basta pensare al mondo dei quotidiani o delle riviste dove gli aspiranti reporter non vengono neanche pagati. O all’industria cinematografica dove l’assistente del regista deve correre con le tazze del caffé. O a quello della musica o della pubblicità».
Nel complesso il romanzo ripropone uno schema narrativo classico come quello della favola di Cenerentola in chiave moderna, dove la protagonista oltre ad un principe azzurro trova una mai posseduta consapevolezza di sé. Angel, infatti, è come un pesce fuor d’acqua appena entra nell’agenzia di Lucy Fiamma ma la sua determinazione la spinge a trovare coraggio per affrontare quella giungla. La trasformazione di Angel, da timida assistente ad agente letteraria, è il premio per il suo coraggio e la sua grande forza di volontà.
Nel complesso non è un romanzo impegnato: ha pochi elementi letterari, è narrato in un fermo ordine cronologico. Ma alla fine è ben confezionato.
La trama che non brillerebbe per grande originalità è però arricchita da momenti comici, ironici e di suspance, uniti ad aspetti cinici e ad un comune senso della morale. Un romanzo intelligente e arguto, che sa divertire e far riflettere. Che parte con ritmo incalzante e che sa mantenere viva la curiosità nel lettore, ma che culmina in un finale improntato al lieto fine. Come sempre un po’ scontato.
(Articolo di Simona Gianola, pubblicato su Orizzonti n. 32)
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