| Nel libro di Alberto Arbasino, “L’ingegnere in blu”, biografia dello scritto Carlo Emilio Gadda, pubblicata a Maggio 2008 per Longanesi, sono riportati i giudizi di Gadda sugli altri scrittori.
Qualche esempio?
UGO FOSCOLO viene definito «uno dei personaggi meno accattivanti della Letteratura Italiana» e viene inoltre chiamato «il Basetta», «scimpanzé», «roditore». Di lui, Gadda pensa che sia un personaggio opportunista e teatrale, esageratamente enfatico nella scrittura, caratterizzata altresì da errori grossolani. E per questo meriterebbe, assieme a CARDUCCI, l’appellativo di «più grande strafalcionista del lirismo italiano ottocentesco».
GIOVANNI PASCOLI? Apprezzabile. Sia dal punto di vista formale, per il suo sforzo di ammodernare il linguaggio della poesia, sia sul piano etico, per il suo lodevole avvicinarsi alle sofferenze degli umili, etc… però, ecco che arriva il però… Gadda si chiede quanto infantilismo ci sia in questo vecchio signore, che passa la vita tra giochi puerili con le vecchie sorelle, tra ridicoli vezzeggiativi e assurde gelosie! Quanta infantile imbecillità nel suo tentativo di tradurre in poetiche onomatopee il verso degli uccelli.
D’ANNUNZIO? Lo definisce esibizionista, narciso, ampolloso e artefatto, quando evoca la sua terra d’Abruzzo, e ne mette in dubbio anche il profilo eroico, deridendolo anche per la sua fama di iettatore. «I soldati non lo nominavano mai nelle loro canzoni e al sentirlo nominare si toccavano le stellette. Del resto amava circondarsi dei decori funebri, di sarcofaghi, di lampade votive».
(Dalla rubrica "Pillole" Orizzonti n.34, a cura di Carlo Tetali)
Continua a seguirci su facebook al seguente link
http://www.facebook.com/rivistaorizzonti
|